diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

mercoledì 23 aprile 2008

Grazie a Dio esistono le timberland


Oggi giornata di lavoro, ho preso i miei ritmi ormai, questa mattina a colazione Kat mi ha chiesto come sto e se sono riuscito a dormire bene visto che Josh è talmente stanco dalla serata di ieri da non riuscire ad alzarsi, ma chi credevano di avere davanti? Uno qualunque? Un paio di bottiglie e questi sono andati… decisamente non sanno ne cosa, ne come bere. Io non mi sento di spiegarglielo.
Aiuto un po’ Axel e poi torno alla mia attività primaria di riempisacchi, la mattinata è buona, un pallido sole aiuta decisamente il mio umore, di conseguenza a ora di pranzo, puntuale come sempre, arriva il diluvio. Qui usano definire queste piogge showers, in effetti la cosa rende parecchio l’idea: brevi ma intense; oggi non è durata più di 20 minuti, i quali sono più che sufficienti ad allagare il posto dove lavoro e trasformarlo in una trappola paludosa. Le scarpe al mio ritorno affondano per almeno 7/8 cm. nel fango, una sensazione molto piacevole, ma visto che è tornato il sole, o una cosa che gli assomiglia, decido di perdere 10 minuti nel drenare via l’acqua scavando un sistema di canali di scolo da far impallidire qualunque ingegnere… omo ah!
Il pomeriggio se ne va impilando sacchi su sacchi, mi fisso un obbiettivo impegnativo, dato che ho cominciato a lavorare tardi e ho perso tempo tra pioggia e canalette, ma quando alle 6 spaccate lo raggiungo mi sento potente. Il primo giorno lavorando ininterrottamente ho riempito 3 pallets di sacchi ed ho perso tutto, anche i sentimenti; oggi nonostante gli imprevisti e un’ora per il pranzo ho fatto 4 pallets e sono abbastanza in forma. Naturalmente i miei muscoli si stanno abituando al lavoro, ma credo che la differenza maggiore sia a livello mentale (robe da analisi profonda…), smettere di pensare che sia sbagliato essere qui o che non sia il mio posto mi toglie un peso dalle spalle che mi rende più leggero e veloce nei miei movimenti. Credo che ci sia una precisa ragione per cui mi trovo qui a fare un lavoro così soddisfacente, non ho la minima idea di quale possa essere ma credo che prima o poi lo scoprirò…

5 commenti:

piccola fegitz ha detto...

mi piace, mi piace, mi piace!!!!:)
io invece o fatto la minestra e i brownies x steve ke e a brisbane incazzatissimo e stanchissimo...tu i miei brownies non li vuoi piu.....
mwa

Anonimo ha detto...

May god keep your hands always busy. non c'è trattamento psichico migliore.

Anonimo ha detto...

ma cio', ma scolta... ma te son dovu' ndar fin in australia per diventar furlan? :P

Anonimo ha detto...

Te sa come che vedo il mondo... quel che te ga fatto ti mi non lo gavesi mai fato. Forsi per paura, o per principio. Ancora non lo so.

Ma se mai te trovera' la risposta, fame saver :)

Anonimo ha detto...

ciao straniero..ho letto tutti i post che mi mancavano...tropa roba mulo...stringi i denti che ce la fai...e da questa esperienza, solo cose positive! un abbraccio rocco! roby