diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

sabato 26 aprile 2008

L'australia prende punti


Sveglia alle 7 con uno che russa forte, nessun problema ho dormito benissimo e a sufficienza, mi piazzo sul computer del posto un paio d’ore per non arrivare all’alba da Annie. Verso le 9.30 mi avvio, invece del giro breve me la prendo comoda e passo per la spiaggia. C’è il sole, una leggera brezza oceanica mi tiene la maglietta addosso, la sensazione è bellissima.
Arrivo da Annie per le 10, colazione con la vera calma, poi partiamo alla volta di Manly, una spiaggia a nord di Sydney, simile a tutte le altre ma per arrivarci si prende il traghetto che merita parecchio; partiamo da circular quey dirigendoci verso l’uscita del “porto” di Sydney, per la prima volta riesco a farmi un’idea delle dimensioni della città: la sola zona turistica, o cmq quella più nota si estende dal molo Audace a Monfalcone, senza mai una sosta, siamo sempre in città, quartieri su quartieri, spiagge, baie, porticcioli, c’è di tutto, ma siamo sempre nel Sydney Harbour. Dopo 40 minuti arriviamo a Manly, enorme, 70 metri di sabbia separano il lungo viale pieno di ristoranti e negozi di surf dall’oceano, i surfisti non si possono contare, qui tutti fanno il surf, donne, uomini, bambini e vecchi, tutti, se puoi nuotare puoi fare il surf! Ci sono le coppiette di fidanzati distesi sulla spiaggia con la muta mezza aperta e le tavole una contro l’altra, come gli altri, guardano le onde e contemplano quale sia il momento migliore per entrare in acqua. Il ricambio è continuo, gente che entra e gente che esce, non capisco bene quale sia la logica o se sia solo stanchezza…
Per le 4 beviamo una birra in un localino del corso, quando ci chiama Pritika, un’amica di Annie che avevo conosciuto al BBQ appena arrivato, ci invita a cena da lei, BBQ improvvisato! Ci rimettiamo subito in viaggio verso casa, raccattiamo un paio di bottiglie di vino, compriamo un po’ di cibo e via la da loro. Qui funziona così, si organizza a casa di qualcuno ma ognuno porta sia un po’ da mangiare che da bere, così da dividere le spese e decidere il cibo, decisamente diverso da come sono abituato io ma effettivamente ha un suo perché…
La serata passa benissimo, tutti un po’ sbronzi, (ebbene si, i ragazzi bevono) a parlare di come il Portogallo sia il centro del mondo e di perché le auto italiane sono così veloci… a fine serata Pritika ci invita a restare e così all’una andiamo a dormire in una delle stanze della casa. L’appartamento è molto bello, 2 piano con giardino a Randwick, quartiere in teoria per studenti ma talmente grande che la cosa perde senso, tutto nuovo e ben fatto, in 3 pagano 900 soldi a settimana, decisamente caro dal mio punto di vista, un buon prezzo dal loro… basta farsene una ragione.

venerdì 25 aprile 2008

back to Sydney


la notte e' terribile, mi addormento alle 11 ma dopo un paio d'ore di dormire non se ne parla piu', la pioggia e' piu' insistente del solito e picchia sul mio tetto di latta amplificando il mio fastidio in maniera esponenziale, le ore non passano mai e io sono intrappolato in una scatola buia, sotto fiumi d'acqua, parcheggiato nel fango e nel mezzo del niente... gran bella figata! Insisto, provo e riprovo a dormire, ne ho bisogno, sono esausto, impossibile! Alle 4 mi alzo, e' ancora buio, non ho ancora corrente perche' da quando sonno arrivato non c'e' mai stato il sole per caricare le batterie, piove troppo per aprire la porta quindi resto al buio, depressione galoppante. con tutta la calma del mondo, o almeno con tutta quella che riesco a mettere insieme, comincio a ripiegare le coperte, le lenzuola, tolgo le federe dei cuscini, do' perfino una passata al pavimento, preparo tutte le mie cosine con cura e alle 7, approfittando di 10 minuti di pioggia meno intensa parto. Lo zaino e la borsa non sono molto pesanti, ma dopo una notte del genere sembrano impossibili da portare, passo veloce davanti alla casa dove dorme Axel, sono sicuro che stanno ancora dormendo tutti ma non vorrei incontrarli; la sola idea di dover spiegare come mai sto andando via mi nausea, credo che in quel momento non avrei avuto voglia di parlare con nessuno e basta. Fuggo, speravo di non farlo, sono arrivato al traguardo di una settimana, che era quello inizialmente previsto, ma non resto per l'ultimo giorno e vado via senza salutare... non posso dire di essermi comportato proprio bene, ma la situazione era divenuta insopportabile e la mia mente non piu' cosi' lucida.
L'autobus delle 7.34 arriva puntuale, pago i miei 5 soldi, mi siedo nell'ultima fila, e' tutto vuoto e io, tempo 40 secondi dormo... mi sono addormentato sull'autobus! non credo sia mai successo, in genere sono troppo preoccupato che mi rubino le cose o chissa' cos'altro, invece: secco secco secco... mi sveglia un signore in divisa militare, chiedendomi un po' di spazio, in effetti l'autobus e' ormai gremito e io con i bagagli sto occupando 2 posti; oggi e' l'ANZAC day, festa nazionale in memoria dei caduti in guerra; australiani in guerra? ma contro chi? pensavo non se ne fossero nemmeno accorti invece sembrerebbe che la madre Inghilterra abbia richiesto grandi numeri da questo paese e ovviamente molti non sono piu' tornati... quindi gogo festa nazionale.
Arrivo a Sydney morto ma almeno non piove.
La sensazione fisica e' la stessa che provo la mattina dopo una super festa, quando stanchi della notte non si riesce piu' a stare in piedi e l'unica cosa a cui si pensa e' un letto, la fame avanza e i muscoli fanno male, nessun problema a parte il fatto che al momento il famoso letto non c'e'... Questa mattina so cosa mi puo' salvare: McDonald's! ho fatto bene a salvarmelo in questi giorni, e' l'asso che tiri fuori dalla manica e ti salva la giornata! fa il suo lavoro egregiamente, peccato che la mia giornata sia appena all'inizio. Ho scritto un sms ad Axel scusandomi per essere andato via in quel modo e spiegando il perche', non mi chiama, avra' capito credo.

Appena l'ora diviene umana chiamo Annie che mi risponde con una voce dall'oltre tomba , ha fatto le 4 e adesso sono neanche le 9, in effetti rompo un po' le palle come orario, ma io sono sveglio dall'una e ho bisogno di comunicare. Arranco in mezzo al desio delle parate e delle strade chiuse fino ad una probabile fermata, arrivo da Annie che sono le 10.30, 3 ore dopo essere partito da Terrey Hills, 3 ore per 30 km... mi serve una macchina!
Opto ormai per non dormire e tra un caffe' e una birra, ovviamente piu' birra che caffe' passiamo una bella giornata in spiaggia, torno nel mio ostello della settimana scorsa ma questa volta in dormitorio, 28 soldi sono meglio di 85, e dopo una cenetta thai alle 10 collasso... macchine, autobus, gente che grida ubriaca... questi sono i miei rumori!

giovedì 24 aprile 2008

Carente di sonno...


Sveglio alle 5, diluvia. Ovviamente quando potrei guadagnare qualche soldo diluvia! La sola idea di mettermi gli stivali e andare a spalare mi disgusta, mando l’sms ad Annie e vado a Sydney… Stranamente la giornata trascorre senza problema alcuno, nessun intoppo, nessuna pioggia funesta, nulla di tremendo cade sulla mia testa, sono stupefatto! Alle 3, dopo un certo numero di caffè accompagno Annie ad una visita medica richiestale per il lavoro, ovviamente all’uscita diluvia, comincio a sospettare che non smetterà mai… Sono decisamente indietro con le ore di sonno, nonostante io vada a dormire presto e stanco non riesco mai ad avere un sonno tranquillo e che duri tutta la notte, mi sveglio ogni mattina ben prima della sveglia, oggi è stata la pioggia, ieri non so forse gli uccelli o gli opossum (che non ho ancora visto), cmq c’è sempre qualcosa. Oggi la stanchezza si vedeva nei nervi, riflessi lenti e un po’ appannati, l’impressione che stia succedendo qualcosa subito fuori dal mio campo visivo è alquanto fastidiosa, spero di risolvere la cosa perché a caffè non posso andare avanti a lungo.
Beviamo un paio di birre in un pub e per la prima volta ci servono da mangiare, come ad un nostro aperitivo, io ne approfitto per cenare perché: “ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato” e qui mi sembra che per il momento questo sia l’unico modo di guadagnare qualcosa… verso le 6.30 mi imbarco sul mio autobus preferito e torno verso casa. Spero domani non piova, vorrei riuscire a dormire ma soprattutto non voglio spalare sotto la pioggia e nel fango. Questa mattina ho chiamato Alex per sapere come gli andavano le cose su a Byron Bay, mi ha confermato che il posto merita e che ci sono 25 gradi, ma mi ha anche avvertito che la farm dove è andato faceva schifo e che è scappato dopo 2 giorni; se ha resistito qui una settimana ma dopo 2 giorni è scappato da la non voglio sapere cosa dev’essere… Io ho deciso che la settimana prossima lo raggiungo, cioè vado su anch’io se poi lo trovo bene, se no Amen. Credo che invece di andar per farm andrò in un ostello fiducioso che sulla board job ci sia il mio primo lavoro pagato; da quello che ho letto non dovrebbe essere un problema trovare un impiego come fruit picker o cose del genere, qualcosa che mi permetta di stare in contatto con altri viaggiatori erranti e contemporaneamente limitare le spese in uscita; non sarebbe niente male…
Oggi è successa di nuovo la cosa della mela e di nuovo l’ho preferita a McDonald’s, poi, solo poi, mi sono accorto che anche qui, come negli states, hanno il double quarter pounder, che chi come me (e altri 20/25 milioni di persone) ha avuto il piacere di gustare sa bene quale goduria questo possa essere. La prossima volta…

mercoledì 23 aprile 2008

Grazie a Dio esistono le timberland


Oggi giornata di lavoro, ho preso i miei ritmi ormai, questa mattina a colazione Kat mi ha chiesto come sto e se sono riuscito a dormire bene visto che Josh è talmente stanco dalla serata di ieri da non riuscire ad alzarsi, ma chi credevano di avere davanti? Uno qualunque? Un paio di bottiglie e questi sono andati… decisamente non sanno ne cosa, ne come bere. Io non mi sento di spiegarglielo.
Aiuto un po’ Axel e poi torno alla mia attività primaria di riempisacchi, la mattinata è buona, un pallido sole aiuta decisamente il mio umore, di conseguenza a ora di pranzo, puntuale come sempre, arriva il diluvio. Qui usano definire queste piogge showers, in effetti la cosa rende parecchio l’idea: brevi ma intense; oggi non è durata più di 20 minuti, i quali sono più che sufficienti ad allagare il posto dove lavoro e trasformarlo in una trappola paludosa. Le scarpe al mio ritorno affondano per almeno 7/8 cm. nel fango, una sensazione molto piacevole, ma visto che è tornato il sole, o una cosa che gli assomiglia, decido di perdere 10 minuti nel drenare via l’acqua scavando un sistema di canali di scolo da far impallidire qualunque ingegnere… omo ah!
Il pomeriggio se ne va impilando sacchi su sacchi, mi fisso un obbiettivo impegnativo, dato che ho cominciato a lavorare tardi e ho perso tempo tra pioggia e canalette, ma quando alle 6 spaccate lo raggiungo mi sento potente. Il primo giorno lavorando ininterrottamente ho riempito 3 pallets di sacchi ed ho perso tutto, anche i sentimenti; oggi nonostante gli imprevisti e un’ora per il pranzo ho fatto 4 pallets e sono abbastanza in forma. Naturalmente i miei muscoli si stanno abituando al lavoro, ma credo che la differenza maggiore sia a livello mentale (robe da analisi profonda…), smettere di pensare che sia sbagliato essere qui o che non sia il mio posto mi toglie un peso dalle spalle che mi rende più leggero e veloce nei miei movimenti. Credo che ci sia una precisa ragione per cui mi trovo qui a fare un lavoro così soddisfacente, non ho la minima idea di quale possa essere ma credo che prima o poi lo scoprirò…

martedì 22 aprile 2008

Apple vs McDonald's


Oggi giornata libera, mi hanno detto della possibilità di lavorare oggi quindi avevo pensato di fare almeno una mezza giornata per guadagnare qualche soldo, ma la forte pioggia che mi sveglia mi fa cambiare idea immediatamente, decido di improvvisare una gita a Sydney, così avverto Annie con un sms di Skype e speranzoso che lo legga parto. Ho finito la ricarica del telefono, questo significa che non posso nemmeno ricevere, non ho quindi modo di sapere se Annie mi aspetta o no, alla fermata non la vedo quindi cerco all’istante un negozio vodafone. Dall’assoluta incompetenza del commesso, che nonostante ci sia un'unica tariffa disponibile non è in grado di spiegarmi la differenza tra ricaricabile e abbonamento, decreto che imparando bene la lingua potrei fare qualunque lavoro (tutto questo solo parlando con un commesso… penso troppo).
Qui cominciano i problemi, ovviamente il bancomat che doveva funzionare sul circuito mastercard in tutto il mondo non ha mai funzionato se non in pochi ATM, bene da oggi ha smesso di funzionare del tutto, lasciandomi come nel 2003 a NY nel panico; sono solo, in una città enorme e carissima, senza soldi e con un bancomat ostile, inutili i tentativi di parlare con qualunque dipendente di banca, i quali, competenti quanto i commessi vodafone, mi mostrano il nome della mia banca spiegandomi che non è la stessa in cui ci troviamo…
Ricorro ai telefoni pubblici e contatto Annie, almeno non cado nella tristezza da solo, facciamo un giretto provando di tanto in tanto a vedere se il problema si fosse risolto da solo, nulla. La mia carta è fuori uso perché ho raggiunto il massimo mensile e il mio bancomat non funziona, che fare? Partono le maledizioni all’omino della banca e riprovo un ATM: nulla, provo a pregare una qualche entità misteriosa magari la stessa che ieri mi ha dato tregua dalla pioggia mentre lavoravo: nulla, provo anche a roteare su me stesso: nulla, sono scoraggiato, provo la carta per vedere se riesco a prendere almeno 20 soldi per mangiare e magia: funziona! Ottengo ben 100 soldi nonostante avessi già raggiunto il max, non indago oltre, benedizione divina.
Decido che questi 100 soldi devono bastarmi fino al 1 maggio, giorno in cui la carta dovrebbe essere riutilizzabile, ricarico il telefono, poi la fame mi porta a prendere al volo l’offerta del pork al curry giapponese: solo 9.50 soldi, un prezzo nella media, durante il resto della giornata in cui facciamo un giro per i botanic gardens e per circular quey cedo alla tentazione di un caffè con le ciambelle (offerta in combo) e di una mela, decreto così che anche la cena è a posto. Saluto Annie alle 5, i soliti 5 soldi di autobus, poi all’arrivo compro qualcosa per la colazione, acqua per la notte e una bottiglia di vino da 10 soldi (è veramente misera come suona) da condividere con i miei vicini, che mi hanno offerto il mondo in questi giorni… morale sono rimasto con 35 soldi in tasca, però almeno per 3 giorni sono a posto con la colazione.
Un po’ di pioggia nella camminata verso casa, tanto per tenere alto il mio umore, e poi divano dei vicini più computer; è veramente strano come dopo così pochi giorni, riesco a sentirmi a casa quando entro qui, la cosa mi piace. Una cosa su cui riflettere accaduta oggi: avevo fame e ho scelto una mela pur avendo un Mcdonald’s davanti, stanno cambiando troppe e cose troppo in fretta, sarà una cosa buona? La mela lo era.

lunedì 21 aprile 2008

nuovi punti di vista


Sveglia al solito, mi giro e mi rigiro fino alle 8, poi vado al ritrovo, dalle facce vedo che i ragazzi non sono rodati come me e Josh, noi siamo uguali ad un qualunque altro giorno… super colazione tutti insieme con Richard che si congratula su come ieri sera ho fatto come Rocky e ho tirato fuori quello che ho dentro, o qualcosa del genere… saluti generali e l’allegra famigliola riparte, non tornano prima di sabato, ho deciso che ci sarò anch’io.
Lavoro la mattina con Axel o meglio per Axel visto che lui appena può se la svigna, poi verso l’una mi faccio coraggio e decido di affrontare le riserve di cibo dedicate ai wwoofers, con grossa sorpresa trovo anche una scatola di tonno da aggiungere alla mia poderosa pasta con la salsa, ne produco in abbondanza che basti anche per la cena. Oggi è l’ultimo giorno della svedese, ma questa non si muove dal divano, un primo pensiero porterebbe a dire che è una pianta, ma forse è in quella fase in cui si vuole tornare a casa e i giorni che ti separano dal farlo sono una tortura, ho già vissuto la situazione e penso di capire cosa prova, poi se riuscissi a non giudicare una persona senza conoscerla sarebbe un enorme passo avanti nella mia vita quindi decido che non mi interessa più di tanto cosa fa.
Pomeriggio torno alla mia attività primaria di riempitore di sacchi, oggi va molto meglio, la fatica si sente ma i muscoli sono decisamente più abituati dell’altro giorno, credo che migliorerà ancora.
Serata in casa, ovviamente dei vicini visto che io non ho la luce, un paio di birre, un te e poi computer, tra poco nanna che questa vita di campagna stanca.

domenica 20 aprile 2008

Rocky


Sveglia all’alba come sempre ormai, credo sia colpa delle sigarette ma non dormo 6 ore di continuo da un pezzo, cazzeggio un po’ qua in giro, sembra una bella giornata, forse la prima; decido su consiglio di Catherine, la mia vicina, di andare a Palm Beach a fare un giro in spiaggia; mi organizzo per gli autobus ma poi incontro Richard, il vero padrone del posto che è arrivato oggi insieme a moglie e un paio di figlie, mi dice di aspettarlo che mi accompagna lui e visti i prezzi degli autobus accetto felicemente l’offerta. Richard è il tipico australiano da film, alto, possente, un’accento marcato e il cappello! Non avevo ancora parlato con qualcuno con il cappello! Durante il viaggio in macchina mi diverto un sacco con lui, mi racconta un po’ della sua vita e sembra interessato alla mia, faccio un po’ di fatica a seguirlo ma ne vale la pena. Arrivati a destinazione mi spiega cosa fare e dove mangiare, decisamente un posto da vedere, una penisola strettissima, praticamente 2 spiagge parallele con una collina erbosa in mezzo che separano l’oceano da una baia interna, quindi camminando si ha la potenza delle onde da una parte e la calma di una riserva marina dall’altra, notevole… mi faccio una camminata fino alla cima della montagna dove c’è il faro che sembra essere importante ma… un faro. Nel ritorno mi faccio un hamburger e patatine fritte ad un kiosk sulla spiaggia, molto fico! Passo un’oretta a guardare i 1000 surfisti impegnati a divertirsi il più possibile e, invidiandoli da morire, decido di incamminarmi verso casa. Prendo l’autobus giusto ma un’ora in anticipo sul programma, questo mi porta a dover aspettare un’ora alla stazione di cambio, che è semplicemente una baracca in mezzo ad una strada immensa, nonostante ciò rischio di perdere la coincidenza.
La sera c’è una cena con tutti, quindi, sempre su suggerimento dei miei vicini, compro una bottiglia che mi costa 17 soldi, un po’ di pioggia torrenziale in testa, che mi mancava per oggi, ma finalmente sono a casa. La cena comincia alle 6.30, mi presento non troppo fiducioso vista la giornata, siamo in tanti quindi all’inizio c’è parecchio movimento, dopo una 20na di minuti siamo tutti seduti e si comincia a mangiare e bere, si chiacchera si ride e si scherza come se si fosse in una grande famiglia; realizzo dopo un po’ che in effetti sono una famiglia, Richard è con la moglie, lui ha 2 figlie da un altro matrimonio, China e Femily, la prima è sposata con Axel, il ragazzo tedesco con cui sono entrato in contatto, la moglie ha una figlia della mia età circa con un nome strano, dopo che me l’ha ripetuto 3 volte ho deciso per Mischa ma potrebbe avere un’altra s da qualche parte; i due assieme hanno una figlia piccola che si chiama Annie. Poi c’erano i miei vicini Josh e Cat, io e la svedese, e dopo una mezz’ora sono arrivati 2 personaggi tedeschi che avevano fatto i wwoofer qui 6 mesi fa. Vedendomi un po’ in difficoltà ad inserirmi hanno cominciato a farmi domande, a farmi parlare e a fare battute, nel giro di mezz’ora non avevo più freni, la serata è proseguita tra birre, risate e una chitarra che a turno veniva passata con l’obbligo di cantare qualcosa. Una serata fantastica, sono stato benissimo, questa gente, tutta, è stata squisita, mi vergogno di aver pensato male di loro ma forse la mia mente è ancora troppo legata all’Italia, cmq mi sono divertito molto e credo di aver fatto del mio per rendermi piacevole, sono diventato ufficialmente Rocky, perché da bravo vero australiano Richard deve cambiarti il nome e australianizzarlo, la cosa non mi dispiace affatto, visto che tratta tutti, me incluso come fossimo suoi figli. A mezzanotte siamo tutti sbronzi e decidiamo che è ora, in effetti abbiamo cominciato alle 6.30 e domani si lavora… primo vero bbq, fantastic Rocky!

la mia peggior giornata


La notte è un inferno, tra le piante mosse dal vento che toccano il mio trailer, rumori di animali che corrono e versi di bestie che non saprei identificare alle 3.30 sono sveglio, buio pesto; mi giro e mi rigiro nel letto fino alle 7, ora in cui decido che ci si può alzare. L’umidità è tanta, i vestiti sono umidi e io avverto una certa rigidità muscolare, mi vesto con calma, pipì in bosco, di lavarsi il viso non se ne parla e mi dirigo al punto di ritrovo; qui mi incontro con il solo Axel e la figlia nano a cui sta dando da mangiare, lui mi prepara un cappuccino e chiaccheriamo un po’ sul come mai sono qui, cosa penso, cosa voglio… domande alle quali non so dare una risposta convincente neanche a me stesso; alle 8 di mattina a un crucco parlando in inglese dev’essere emersa la mia massima intelligenza… finita la colazione si parte, sono le 8.30, prendiamo il furgone e andiamo in un piazzale sottostante, carichiamo il furgone con un centinaio di sacchi di terra e poi lui mi spiega il mio lavoro: io devo preparare i sacchi, penso ottimo, poi mi accorgo delle varie montagne di terriccio qua e là, mi rendo conto che non ci sono macchinari sofisticatissimi da utilizzare, tutta la tecnologia disponibile è racchiusa in una pala e in una struttura in ferro per appendere i sacchi.
Mi spiega ancora un momento come pressare la terra nei sacchi e come impilarli una volta pieni, poi se ne va. Sono le 9, comincio di buona lena, in fondo ho deciso io di venire nelle farm a provare la vita vera, alle 13, ho fatto una buona quantità di sacchi, ma comincio ad essere stanco e affamato, decido quindi per una pausa e torno al mio super trailer, nessuno! Cerco su, giu, guardo dentro le case, non c’è nessuno e io non so dove possa essere il cibo, so solo che i miei vicini hanno da mangiare, ma è roba loro e mi secca un po’ prendere iniziative ambigue il primo giorno, torno quindi ai miei sacchi. Arrivano le 2, poi le 3 e poi le 3.30, sono esausto, la schiena fa male e le braccia non hanno più molta forza, vado alla ricerca disperata d’acqua, la trovo e poi torno ai sacchi. Ho due pensieri fissi in testa: per quale cazzo di motivo sto morendo di fatica gratis? Il mio bel libro delle farms parlava di un’equo scambio di lavoro per vitto e alloggio, considerando che il vitto non l’ho visto e l’alloggio non arriva allo standard di una camerata in ostello dal costo di 23$, mi sto spaccando la schiena per cosa? Per 2 notti li? Devo riconsiderare il valore del mio tempo. Il secondo pensiero che mi assilla è: quanto durerà una giornata lavorativa australiana? Sono ormai le 4 e io sto lavorando senza sosta dalle 8.30, decido di finire il pallet per essere certo di non deludere nessuno e arrivano così le 4.30.
Decido di chiamare Axel per chiedere se può bastare e lui mi dice che potrei finire ancora un pallet che era a metà da un’altra parte, barcollo. I miei pensieri che fin’ora erano solamente rivolti a dubbi miei, si spostano sulla reale buona fede di questa gente, sono io che non sono abituato a questa mole di lavoro o questi si approfittano brutalmente e mi sfruttano per quanto possibile? Non trovo una risposta, decreto che l’essere a digiuno pregiudichi la mia capacità di essere obbiettivo, alle 6 è buio ma io ho finito l’ultimo pallet.
L’unica cosa che ho in mente adesso è una doccia, quindi mi armo delle mie belle cosine e mi dirigo al bagno comune, una doccia e per qualche minuto mi sento rinato, vado dai miei vicini e mi informo sulla situazione cibo, loro sono sconvolti del fatto che io non abbia mangiato e mi spiegano qual’è la ns credenza (quella dei wwoofers, quindi mia e della svedese), la mia giornata migliora! Ho a disposizione pasta orrenda e salsa di pomodoro che non ho quasi il coraggio di guardare, ottimo! La buona fede di prima riguardo Axel perde sempre più punti, se non fosse che mi aveva avvertito al telefono di tutto me ne andrei adesso. La svedese mi guarda e mi spiega che per lei la pasta al pomodoro va bene e che a cena lei mangia un panino di burro d’arachidi, improvvisamente capisco perché mi sembrava addormentata… chiedo informazioni per arrivare al market: arriva sulla strada, gira a sx vai fino in fondo poi a dx 500 mt. e sei arrivato, va ben vado, non considero che la fine della strada in Australia potrebbe essere molto lontana, mi aspettavo 5 minuti a piedi, me ne servono 20 per arrivare; una volta la market però grandi soddisfazioni: ho la scelta tra 1000 piatti precotti da scaldare in microonde, dagli spaghetti alle lasagne, dalle zuppe alle polpette, terrificante! giro 2 volte l’intero market e le due cose che decido di comprare sono patatine e cioccolata, giuro di aver fatto la scelta più salutare possibile! Mi avventuro fino al bottle shop adiacente e mi compro una birra, 3.50$ la più economica che sommati ai 6$ di pringles e kit kat riducono ulteriormente il mio budget. Come riparto verso casa, comincia a piovere, ormai non mi importa più di niente, tutto quello che poteva andare male oggi lo ha fatto, un po’ di pioggia torrenziale in testa non ha mai fatto male a nessuno no? A metà strada finite le patatine mi apro la birra ma scopro di aver comprato l’unica birra di tutta l’australia con il tappo come il nostro invece che a vite, io non fumo più e quindi non ho l’accendino e non trovo un solo angolo per stapparla, voglio morire! Arrivato a casa sono completamente fradicio, vado nella casa dei vicini dove trovo loro più un amico in cucina e la svedese che guarda indipendence day su vhs, scrivo un po’ sul computer poi decido di socializzare con loro. I miei vicini hanno 24 anni e vivono li da un po’, sono neo zelandesi amanti del surf, il loro lavoro consiste nell’andare in giro casa per casa a proporre il terriccio che Axel produce, in cambio non ho capito quanto prendano ma possono stare li, in qualunque momento libero salgono in macchina e vanno a fare surf, sembra gente più che a posto e tra una birra e un’altra la serata passa piacevolmente. Il terzo personaggio è un wwoofer come me, però lui sta in una farm qui vicino, parte domani per byron bay dove ha trovato una farm enorme che coltiva alberi di nocciole e che richiede 2/3 ore di lavoro al giorno, mi sembra un sogno, vorrei andare con lui.
Alle 11 vado a letto, sto male dalla fatica, spero solo di riuscire a dormire, domani è il mio giorno libero e non vorrei essere un cadavere.