diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

sabato 19 aprile 2008

venerdì 18 aprile 2008

leaving Sydney


Oggi è il grande giorno, lascio il mio ostello alle 10 spaccate, ora limite per il check out, zaino in spalla, valigia in mano e nell’altra mano un borsone da palestra terribile che ho comprato per le farm (sospettavo di non riuscire a mettere 10 giorni di vestiti nel mio zaino… ho fatto bene). Lascio la valigia con tutti i miei vestiti veri a casa di Nivi e Steve, vado a pranzo con Annie e mi propongo una super english breakfast, talmente super che sembra americana…
Alle 3 prendo l’autobus, devo andare fino in centro e cambiare linea, quando salgo sembro un profugo ma in fondo lo sono; in mezzo a tutta la gente che ha finito di lavorare e torna a casa, nei loro completi più o meno brutti ci sono io, giacca di pelle e zaino enorme, scarpe da ginnastica larghe e borsone in mano, mi si vede da un km.
L’autobus è affollato, non capisco come sia possibile che ci sia gente visto il numero di macchine in circolazione ma è pieno, in un’ora esco da Sydney e attraverso un paio di zone veramente belle, sono nel verde più assoluto, circondato dagli alberi e da tutti gli animali delle zona purtroppo. Terrey Hills è una sorta di zona residenziale 50 km a nord della città, vedo praticamente solo case un mini market e un campo da golf, ma penso che domani indagherò meglio, chiamo Axel, il mio contatto, che mi recupera alla fermata nel giro di 2 minuti, un ragazzo sui 30 tedesco che mi racconta di essersi innamorato di un’australiana e di essersi trasferito qua da 3 anni, hanno già 2 figli, mi accompagna a casa e comincia a spiegarmi come funziona la cosa, da quello che ho capito siamo in 7 più i bambini (ma potrei non aver capito bene e in realtà siamo in 50), 5 persone vivono qui: lui, la moglie con i bimbi, una coppia loro coetanea e la cugina/sorella? Della moglie, più 2 wwoofers: io e una ragazza svedese. Mi accompagna al mio alloggio e nel frattempo mi spiega come funziona la cosa, sembrerebbe che qui ognuno fa quello che si sente, nel senso che di cose da fare sembra essercene parecchie, sistemare il giardino, potare le piante, fare compost per rivenderlo, e via così, io guardandomi intorno direi che prima bisognerebbe mettere insieme la baracca, ma forse sono io un po’ troppo viziato…
La mia dimora, che al telefono mi era stato definito un caravan, è un trailer per i cavalli con un materasso su dei pallet in fondo, una sorta di panca/divano su un fianco e un mobiletto che fa da cucina sull’altro, ho una tv, un microonde e un frigo, peccato che il tutto vada a pannelli e piove da una settimana… corrente quindi neanche a parlarne, vado avanti a candele.
I miei vicini di casa, la coppia stabile, sono decisamente più attrezzati, la loro casa che credo una volta fosse stata simile alla mia, è un agglomerato di stanze saldate tra loro, (nota tecnica: per stanza intendo qualunque cosa assomigli ad essa incluso il mio trailer, per saldate intendo letteralmente saldate! Canel caldo alla mano!), loro però sono allacciati alla corrente e mi sembra di capire che siano on line. Abbiamo un giardino in comune con tavolo da ping pong, tavolo da pranzo, bbq e varie sdraio, la loro veranda chiusa mi spiegano che è la zona svago comune, armata di tv libri e film.
La situazione nel complesso è agghiacciante, 3 mesi fa avrei aspettato che si girassero tutti per darmela a gambe, spegnere il telefono e rimemorizzare il numero come non rispondere, oggi invece, nonostante io qui non c’entri nulla decido di restare, proviamo a vivere con questi e vediamo che succede, il numero di birre vuote sul tavolo in giardino promette cmq bene… unica nota seriamente dolente è la presenza di un unico bagno per 7 o 50 che siamo, domani vedremo. Alle 6.30 scende il buio, mi piazzo in veranda con la svedese a guardare tv, non sembra particolarmente sveglia ma c’è quel che c’è, alla domanda come mai stai viaggiando sola non sa darmi una risposta… non un buon segno, salto la cena e per le 9 mi apparto nei miei alloggi per scrivere un po’, domani ore 8 ritrovo e vedremo cosa succede, alla peggio iphone si spegne in fretta…
Oggi non ho sentito il bisogno di fumare; ormai sono passati 7 giorni dall’ultima marlboro, non più controindicazioni o situazioni fisiche anomale, ma il vedere la gente mentre beve il caffè o legge un libro, con la sigaretta fumante in mano, mi fa pensare che tutti i non fumatori non hanno idea di cosa si perdano. Sappiamo tutti chi più chi meno i danni provocati dal fumo, irrigidimenti, invecchiamenti, scambi difettosi e via dicendo, ma la soddisfazione di una buona sigaretta… impagabile! resta invece più che pagabile la sigaretta stessa, un pacchetto di marlboro qui costa 10 soldi, d’improvviso non ne ho più così voglia…

La terra del sole e del surf

Eccomi qui, in una terra australiana dove sole, onde e surf sono all'ordine del giorno, dove si fotografano i tramonti più belli del mondo, dove i colori del cielo diventano incredibili e le stelle si possono contare anche in una via illuminatissima del centro.
Piove! 4 giorni di cielo nuvoloso e pioggerellina fastidiosa, sembra come che gli inglesi abbiano veramente portato tutto con loro, anche il tempo, d’altra parte questa è pur sempre una loro colonia no?
Girovaghiamo per le vie del centro senza una meta precisa, per la prima volta ho serie difficoltà di orientamento, ogni palazzo ha una zona commerciale nel piano terra o nel primo piano sottostante ed è quindi facile entrare ed uscire 2 isolati più indietro, oppure nell’angolo opposto dello stesso palazzo e ritrovarsi a guardare l’ingresso da cui si è appena entrati… c’è molta confusione.
Mi accordo con il padrone della farm su come e quando arrivare, su cosa portare e cosa farò, capisco la metà di quello che dice, il mio inglese al telefono non è a prova di bomba e di certo gli australiani non sono tra i più semplici da capire, cmq riesco ad ottenere tutte le informazioni essenziali, quindi sono più tranquillo e credo pronto alla partenza.
Ceniamo in centro in un Thai byo (bring your own) che ci serve un’ottima cena anche se esageriamo decisamente con le ordinazioni, le bottiglie che ho comprato non sono niente male anche se tendono tutte ad essere un po’ troppo dolci, dev’essere la mia abitudine alla pietra carsica, ma la cosa non mi infastidisce poi più di tanto.
Ultima notte a Sydney, ultima notte nella civiltà, ultima notte in un letto che ho scelto, domani vedremo cosa sarà, sono un po’ spaventato.

mercoledì 16 aprile 2008

the return of the beer


Oggi sveglia relax, ore 07.30, cazzeggio per qualche tempo aspettando che la sala per la colazione apra, deduco dalle anime in pena che vagano per l’ostello di non essere l’unico a non aver assorbito del tutto il jet lag; io almeno ho la scusa delle sigarette, loro cos’hanno?
Ci dirigiamo verso the rocks, luogo che dovrebbe rappresentare la parte più antica della città, un giro per le viette, che effettivamente sembrano più vecchie delle altre, e poi cominciamo a fare i turisti: birrette a go go! Finalmente! Non fumo, ma almeno le birre… risultato: ci guardano come fossimo malati.
Incuranti dei pensieri della gente proseguiamo con la nostra (o forse solo mia e di Efrem) idea di vacanza e ci dirigiamo verso il fish market, luogo di perdizione dove ci ha portato Vitec (o come si scrive..) il mio primo a Sydney. Pranzo impegnativo: in 2 spendiamo 45$ in ostriche, gamberoni giganti e sashimi, più 25 soldoni per 2 bottiglie di frizzante australiano (ho deciso di provarli tutti); il mio preventivo per un pasto analogo in Italia è di 80€ comodi…
Provato il vanto di Sydney (e fatto un secondo giro, perché effettivamente merita!), altro giro per the rocks poi Annie mi accompagna in taxi fino al suo lavoro e io mi riavventuro in bus fino a casa, questa volta è molto più facile…
Oggi grande sofferenza per le sigarette, l’alcool di certo non aiuta mentre Annie decisamente si, particolarmente brava perché pur non sembrando direttamente interessata mi sprona a non cedere…
Mi sento come il nonno quando mi raccontava di voler raccogliere le cicche da terra, agghiacciante…

martedì 15 aprile 2008

nuovostello

Oggi mi sveglio da solo, Annie ha dormito a casa di sua cugina perché questa mattina aveva un colloquio e voleva prepararsi, ieri notte ho approfittato per scrivere dei giorni passati e caricare le foto, la sveglia di Redi alle 03.30 del mattino che mi chiede dove sono non ci voleva, la notte non prosegue bene e alle 05. 30 non ne posso più, riprendo il computer…
La mattina seguo la mia lista di ostelli alternativi che ho premurosamente selezionato tra 1000 disponibili on line, inutile dire che sono uno peggio dell’altro o carissimi come il mio b&b attuale, cmq devo trovare un’alternativa perché non me lo posso più permettere.
Dopo un paio d’ore di girovagare solo e sempre più intristito, sotto una pioggerellina tipicamente inglese, ritrovo Annie e entriamo in quello che sembrava essere l’ultima spiaggia, beh non mi lamento, modesto ma niente male e visti i prezzi in giro più che competitivo.
Per la gioia della missione completata mi concedo un fish & chips, tanto ormai è palese che sono in una Inghilterra più grande.
A trasferimento completato ci prendiamo un paio d’ore di relax e poi via in giro per un altro quartiere del centro, i “quartieri” sembrano dei veri e propri paesi per le loro dimensioni, anzi a dire il vero l’intera città sembra un enorme agglomerato di paesi uno affiancato all’altro, costruiti intorno al cbd, quartiere generale delle finanze e dei controlli australiani.
Oggi niente birra, neanche una piccola birretta per sbaglio, ormai sono senza cicche e senza birra, sto diventando un lombrico: striscio… L’assenza di nicotina si sente a sbalzi, momenti che ucciderei per la fine di una sigaretta e molti altri in cui quasi me ne dimentico, è comunque evidente che il mio corpo sente la mancanza di un suo equilibrio, avverto difficoltà nel dormire e nel digerire, sicuramente dovute ad un’improvvisa mancanza. Mi abituerò…
Finiamo la giornata cucinando da Nivi e Steve che sembrano apprezzare molto la cena, io apprezzo molto la semplicità di mangiare sul divano, un gesto, credo molto più significativo di una tavola imbandita, vedo la cosa come un’accettazione che non è dovuta ma voluta, forse mi sbaglio e come spesso accade sono solo troppo rigido ma questo pensiero è cmq rassicurante.
Passeggiata a casa e nanna nel nuovo ostello, vedremo come va…

lunedì 14 aprile 2008

into the city

Anche oggi svegli presto, cerco di rimanere a letto quanto più possibile per assorbire il fuso ma è difficile restare chiusi in camera quando la città è sconosciuta, quindi autobus e via in centro. La città è caotica, i semafori sono lenti a scattare e durano pochissimo quindi girare a piedi è una palla, poi le macchine le guidano a sx e io rischio la vita più volte.
Appena raggiungiamo la zona pedonale la cosa cambia, un giro a darling harbour poi fino all’opera house e dentro i giardini botanici, tutto perfetto, nulla fuori posto, è perfino fastidioso! Spettacoli in ogni dove, sembra tutto come in una cartolina, tutto pulito, tutto luccicante, tutto figoso… sembra il paese più ricco del mondo! Il ns giro continua fino a chinatown, poi pausa birra e io mi avventuro a prendere il mio primo autobus da solo, ho sbagliato di sole 3 fermate, sono abbastanza soddisfatto.
Ho contattato la farm che mi interessa oggi a pranzo e venerdi parto, putroppo non c’è posto prima ma questa mi sembra quella giusta per iniziare, vedremo. Oggi non più molti fastidi fisici ma l’attenzione verso il tabacco bruciante è tanta, gli odori percettibilissimi… è una lotta!

domenica 13 aprile 2008

Sveglio!


Oggi primo giorno da sveglio, subito costume da bagno e oceano, la giornata non è caldissima ma la tentazione delle onde è troppa e lo sforzo viene immediatamente ripagato… onde!
Passeggiata da Coogee fino a Bondi beach, circa 10 km con passaggi spettacolari tra una spiaggia e un’altra, praticamente abbiamo fatto tutte le eastern beaches più famose (mai sentita neanche una ma qua sono tipo un monumento nazionale).
Pranzo veloce con una sorta di english breakfast e ritorno, poi su fino a Randwick a piedi (dove ho il b&b), giusto il tempo di una doccia e via subito a casa di Nivi e Steve per un bbq.
Praticamente arrivo e sono un mezzo cadavere, tra i 20 km a piedi, le onde, il jet lag e l’assenza di nicotina sono un po’ fuori dal mondo; c’è solo una cosa che può risolvere il problema: vino! Previdente acquisto una bottiglia di valpolicella in un bottle shop (qua non possono vendere alcoolici se non in negozi appositi!!! Disastro) e la regalo a Steve ringraziandolo dell’invito, a cena la finiamo io e Annie… Cena decisamente strana ma molto buona: salmone “curato” con spezie e un rotolo di maiale fatto al forno con contorni agrodolci, io mi aspettavo un bbq ma ha funzionato lo stesso. Problemi da mancanza di nicotina evidenti, sensazione di soffocamento e calo delle energie i più vistosi, sento gli odori delle sigarette…

arrivato


Sono arrivato a Sydney alle 6.30 di mattina dopo aver trascorso 2 gg d’inferno, il viaggio non si può capire, bisogna provarlo per crederci, Forse la mancanza di ore di sonno, forse la mancanza di spazio, forse l’essere l’unico della fila troppo grande per incastrarsi nel sedile e riuscire a dormire, o forse il mio carattere e basta hanno trasformato il viaggio in un incubo. Grazie a Dio è finito!
Pensavo di aver visto tutto a Dubai, ho perfino deciso che smetto di fumare, la decisione è stata presa nelle salette fumatori dell’aeroporto dove non c’è una presa d’aria ne una finestra, un branco di persone chiuse in una sala 3 metri per 2 con solo una porta, insopportabile anche dopo 7 ore di astinenza da nicotina, ho buttato via il pacchetto e ho deciso che in Australia non si fuma, poi al ritorno si vedrà…
Sbarco ore 6.30, molto efficienti in dogana quindi nel giro di mezz’ora sono fuori, pronto a prendere il treno, arriva un sms di Annie che mi avverte di aspettarla, presentazioni rapide con la cugina e il fidanzato e via a casa loro, ormai sono uno zombie camminante, la stanchezza mi impedisce di parlare, o meglio, di dire qualsiasi cosa sensata.
Un paio d’ore qua un paio d’ore la finiamo con l’uscire con una persona che doveva incontrare Annie da mesi, ovviamente il primo giorno che ci sono anch’io… personaggio squisito che ci porta a fare un bel giro panoramico per Sydney dandoci spiegazioni dettagliate su tutto quello che incontravamo, peccato che io non distinguessi un ponte da un tunnel con tutta quella stanchezza, vabbè andata anche questa, serata tranquilla in b&b e a nanna presto.