diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
sabato 12 luglio 2008
peli e antifurti
Sveglia comoda come ogni week end, questa mattina dopo mesi e mesi di discussioni mi sono fatto coraggio e ho deciso per la ceretta, depilazione pettorali (la cui forma dei muscoli è praticamente un ricordo) usando la cera calda, credo derivi da un metodo di tortura di qualche civiltà primitiva. La parte interessante dell’operazione non è la rimozione in sé, che è cmq interessante soprattutto sullo sterno, quanto l’applicazione della cera stessa; una dose generosa di cera liquida (quindi bella calda) a spatolate sul petto, molto virile. Cmq la cosa porta via una mezzora, alla fine mi ritrovo con il petto violaceo e senza nemmeno un pelo, la sensazione è che stia andando a fuoco e per alleviarla mi spalmo un mezzo kg di crema idratante.
Fatto ciò, fiero di avere il petto di un 16enne (sia per peli che per muscoli) ci vestiamo e andiamo in città, direzione Surry Hills per una colazione in un ristorante marrocchino che ho letto essere ottimo; altro centro pieno, questo sito che ci ha passato Nivi, che recensisce i ristoranti funziona, bisogna spenderci un po’ di tempo ma per mangiare così merita; il conto è di 40 soldi che per una colazione sembra tantino, ma data l’ora è comodamente un pranzo e il mio cous cous con joghurt miele e insalata di frutta cotta è uno spettacolo…
A seguire tappa obbligatoria all’apple store; ovviamente non considero che anche se non è il primo giorno d’uscita oggi è sabato e quindi la fila è lunga quanto quella di ieri, oggi però la fila è stata divisa rendendo possibile l’accesso al negozio a coloro che non devono comprare iphone, ma che lo vogliono solo vedere. Per averne uno in mano mi servono cmq 20 min. ma poi finalmente sono soddisfatto.
Finita questa avventura allo store partiamo per una delle nostre solite passeggiate senza senso, la meta oggi era il mio posto di lavoro, così da mostrare dov’è ad Annie, ovviamente è solo una scusa per aggirarci per il centro e per i vari parchetti senza avere l’anda di chi non ha idea di dove andare. Lungo il tragitto ci imbattiamo nello State museum dove è in corso l’esposizione biennale che è da settimane che ci ripetiamo che vorremmo vedere; perfetto, entriamo. La cosa è allucinante, bruttina perché sono generoso, o forse perché sono ignorante e non la capisco, cmq per il mio livello di intelligenza, abbastanza noiosa. Noi ovviamente essendo in due ci siamo divertiti a commentare metà delle opere in esposizione, come non giudicare un ritratto con colori rosa Stabilo se non bellissimo! L’arte aborigena poi è imperdibile, ma ripeto, probabilmente sono io. Il momento magico di questa biennale arriva all’uscita del negozio interno quando Annie, che come sempre cammina guardando da un’altra parte, centra in frontale uno dei pannelli verticali degli allarmi antifurto; centro pieno, con il pannello che non si sradica solo per bontà divina, Annie che barcolla e le commesse incredule, momenti magici…
Via dalla biennale ci facciamo un giretto per i botanic gardens, che è sempre un piacere, attraverso i quali arriviamo al porto dove mi concedo, dopo settimane di voglia insoddisfatta, un signor gelato ai gusti biscotto al cioccolato e burro di noccioline, fantastico… il nostro giro prosegue tornando verso sud, il sole è ormai tramontato e i negozi stanno chiudendo, entriamo in negozio d’abbigliamento maschile e tra prove profumi e consultazione vestiti (visti i prezzi di comprarli non se ne parla, ci rifacciamo gli occhi e basta) arrivano le sei e mezza; stanchi morti torniamo a Randwick e ci fermiamo per una tappa da block buster, 6 ore per scegliere i nostri 8 film per 8 soldi e via dritti a casa, dove noodles e divano ci aspettano amorevoli. Altro sabato invernale passato egregiamente; sta Sydney, tanta roba…
venerdì 11 luglio 2008
iphone arrived
11 luglio 08, uscita mondiale di iphone 3g. Sydney è tutta un desio per l’arrivo del papa per il world youth day e io non ne dico una sola parola, ma iphone è molto più importante… Cmq oggi doveva essere la mia giornata apple, la prima volta che sono in una città con un apple store, c’è il lancio di un nuovo giocattolo e io, non so come, sono riuscito a dimenticarmene. La mattina mi sveglio alle 7.15 con Annie e subito dopo senza nessuna attenzione mi rigiro dall’altra parte e continuo a dormire fino alle 8.30, inutile dire che mi sono sentito molto stupido quando ho aperto gli occhi… conscio del fatto che ormai fosse tardissimo per qualunque presentazione o per assistere alla prima vendita, me la prendo con molta calma e tra colazione, doccia e rallentamenti vari arrivo al negozio che sono le 10.40. La fila fuori c’è e si vede, pensavo molta di più ma probabilmente la gente ha anche da lavorare a volte, ma sembra palese dagli abbigliamenti che molti hanno preso la mattinata libera. L’idea di entrare a vedere iphone è improponibile, servirebbe più di un’ora per riuscire ad avvicinarsi, quindi decido di ripiegare verso la state library e con il vento gelido in faccia mi incammino. La giornata è bellissima il sole sembra rendere ridicoli tutti i cappotti che sono spuntati dagli armadi in questi giorni, se non fosse per il vento non servirebbero nemmeno, ma è davvero fastidioso. Con un caffè bollente in mano (molto gnuiorchese) entro e saluto il guardiano che ormai mi riconosce. Lotto con il vaio per ottenere delle prestazioni accettabili, mi scarico uno ad uno tutti i software che mi servono scegliendo però le versioni del 2001/02 in modo che girino in maniera accettabile data l’estrema potenza della mia macchina (anch’io in cosa mi sono imbarcato…), poi mi trastullo alla ricerca di lavori con l’anda di chi un lavoro adesso ce l’ha, e con un po’ di cattiveria scarto deciso tonnellate di cose a cui applicavo fino a una settimana fa…
Praticamente senza che me ne accorga arriva l’ora di chiusura e io non ho nemmeno pranzato. Raggiungo Annie a Randwick per un po’ di spesa, ci sono il latte di soia e le noccioline tritate in offerta, quindi compriamo 4 litri di latte e mezzo kg di noccioline che sono sempre utili per il brownie, ah che spesa intelligente. Annie ha un appuntamento alle 7 da un’amica di Gillian per farsi i capelli quindi loro 2 se ne escono lasciandomi solo a casa con le birre, io ne approfitto e aspettandole ne bevo un paio. Quando per le 9.15 le ragazze tornano sono affamato, in queste 2 ore spese online ho trovato dove andare a cena e un posto per uscire questa sera, ho scelto di portare Annie a mangiare libanese e la scelta è piacevolmente azzeccata, mangiamo bene e spendiamo giusto (57 soldi per 2 piattoni misti e un riso), il posto è BYO quindi ci portiamo 2 bottiglie di un buon frizzante che era stranamente in offerta e la cena è bella che sistemata.
Ovviamente mangiamo troppo a cena e una volta finito siamo talmente pieni che l’idea di uscire in tutto quel vento è da scartare, quindi per le 11.30 torniamo a casa e ci piazziamo in divano, un’altra serata tranquilla che a ma piacciono tanto e poi siamo al calduccio, impagabile dopo il freddo di oggi.
giovedì 10 luglio 2008
la nuova vita mi piace
Giornata extra di lavoro (più che gradita), solita sveglia all’alba e corsa in autobus ma non mi pesa poi molto… Harry Potter continua a tenermi compagnia e a forza di un capitolo al giorno, diviso tra andata e ritorno sul bus, le pagine scorrono velocemente. Oggi comincio la socializzazione con I colleghi, sembrano simpatici ma il discorso principale ruota intorno al calcio ed io non sono partiolarmente preparato… sono sicuro che troverò qualcos’altro di cui parlare! Oggi mi danno nuove mansioni, in modo che il tempo passi un po’ più in fretta ma il risultato non è granchè, diciamo che è un pelo lento come lavoro, decisamente non appassionante, però porta soldi e questo è l’importante!
Alle 5 mi salutano augurandomi un buon week end lungo che con lunedi si comincia la sfaticata vera… vedremo cosa vorrà dire. Mi avventuro verso casa ma prendo un’altra direzione, invece di tornare indietro da dove sono venuto cammino nella direzione opposta verso kings cross, il quartiere dove avevo l’ostello; il posto qui è incredibile, arrivo che sono le 5.20 ed è già popolato come fossero le 10; la maggior parte dei personaggi del posto non si muove molto (nemmeno per dormire) da dove li vedo adesso, c’è chi suona la chitarra e chi si “offre” a qualunque ora, chi grida cose incomprensibili a non si sa bene chi e chi vaga senza una meta da anni ormai. I negozi sono di cibo o di tatuaggi, le vetrine dei locali sono abbastanza esplicite, I turisti novizi si guardano intorno increduli, quelli che invece hanno deciso di soggiornare qui se la ridono di tutta la scena; questo posto è pazzesco, questo posto è kings cross!
Invece di prendere il treno subito decido di farmi un piccolo giro per il quartiere, piccolo non perchè io sia stanco ma perchè la vita del posto in realtà si limita ad una strada, quindi non ci si stà molto a percorrerla. Prendo il treno alla volta di Bondi Jct. È pieno di gente che torna a casa dal lavoro, la maggior parte ben vestiti e non riesco a non notare quanto siano tutti uguali, tutti in fila con l’ipod nelle orecchie e lo sguardo assente, mi chiedo se mi vedrei così anche da solo… sul treno vedo un gruppetto che si distingue totalmente dal resto del vagone, metto in pausa la mia musica assordante (si si sono uguale anch’io) e sento un tipico accento lombardo… c’avrei giurato; ben vestiti, anda da tanto sono il più figo del mondo e tutti e tre che parlano a raffica, uno a ridosso dell’altro, gesticolando senza sosta; non potevano non essere compaesani!
Al capolinea cambio il treno con un autobus (anche non considerando la sosta a kings cross questo tragitto è molto più lungo), riprendo le mie letture in inglese e alle 6.40 entro a casa. Qui sistemo un po’ la camera che fa abbastanza schifo, piego e metto via tutte le cose che erano ad asciugare (tutto senza stirare a dimostrazione del fatto che, camice a parte, è solo una perdita di tempo) e ne approfitto per ripiegare un paio di vestiti che erano per terra. Finito tutto ciò decido che mi sono meritato una birra in divano, mi piazzo e prendo in mano il mio fedele computer che da quando è arrivato il vaio non ha più dato problemi (con tutto che Annie gli rovescia gocce di cioccolata sullo schermo), qui scrivo un po’ che sono sempre indietro e non è bene per il mio concetto di esercizio.
Domani giornata libera, voglio dormire quanto più possibile! Aaahhh che bello il riuscire a rilassarsi…
Alle 5 mi salutano augurandomi un buon week end lungo che con lunedi si comincia la sfaticata vera… vedremo cosa vorrà dire. Mi avventuro verso casa ma prendo un’altra direzione, invece di tornare indietro da dove sono venuto cammino nella direzione opposta verso kings cross, il quartiere dove avevo l’ostello; il posto qui è incredibile, arrivo che sono le 5.20 ed è già popolato come fossero le 10; la maggior parte dei personaggi del posto non si muove molto (nemmeno per dormire) da dove li vedo adesso, c’è chi suona la chitarra e chi si “offre” a qualunque ora, chi grida cose incomprensibili a non si sa bene chi e chi vaga senza una meta da anni ormai. I negozi sono di cibo o di tatuaggi, le vetrine dei locali sono abbastanza esplicite, I turisti novizi si guardano intorno increduli, quelli che invece hanno deciso di soggiornare qui se la ridono di tutta la scena; questo posto è pazzesco, questo posto è kings cross!
Invece di prendere il treno subito decido di farmi un piccolo giro per il quartiere, piccolo non perchè io sia stanco ma perchè la vita del posto in realtà si limita ad una strada, quindi non ci si stà molto a percorrerla. Prendo il treno alla volta di Bondi Jct. È pieno di gente che torna a casa dal lavoro, la maggior parte ben vestiti e non riesco a non notare quanto siano tutti uguali, tutti in fila con l’ipod nelle orecchie e lo sguardo assente, mi chiedo se mi vedrei così anche da solo… sul treno vedo un gruppetto che si distingue totalmente dal resto del vagone, metto in pausa la mia musica assordante (si si sono uguale anch’io) e sento un tipico accento lombardo… c’avrei giurato; ben vestiti, anda da tanto sono il più figo del mondo e tutti e tre che parlano a raffica, uno a ridosso dell’altro, gesticolando senza sosta; non potevano non essere compaesani!
Al capolinea cambio il treno con un autobus (anche non considerando la sosta a kings cross questo tragitto è molto più lungo), riprendo le mie letture in inglese e alle 6.40 entro a casa. Qui sistemo un po’ la camera che fa abbastanza schifo, piego e metto via tutte le cose che erano ad asciugare (tutto senza stirare a dimostrazione del fatto che, camice a parte, è solo una perdita di tempo) e ne approfitto per ripiegare un paio di vestiti che erano per terra. Finito tutto ciò decido che mi sono meritato una birra in divano, mi piazzo e prendo in mano il mio fedele computer che da quando è arrivato il vaio non ha più dato problemi (con tutto che Annie gli rovescia gocce di cioccolata sullo schermo), qui scrivo un po’ che sono sempre indietro e non è bene per il mio concetto di esercizio.
Domani giornata libera, voglio dormire quanto più possibile! Aaahhh che bello il riuscire a rilassarsi…
mercoledì 9 luglio 2008
prendo confidenza
La mia sveglia è alle 6.45, sento l’alcool di ieri e il risveglio è difficile, poi penso che devo andare a guadagnarmi l’affitto e mi metto in moto con il giusto spirito. In realtà potrei alzarmi un po’ dopo, ma non sono abituato ai trasporti di Sydney e non volendo correre il rischio di far tardi mi ritrovo fuori dall’ufficio con la porta chiusa alle 8 meno 20. Ho preso l’autobus espresso che fa solo le fermate principali e quindi in 25 minuti mi porta a destinazione da dove la camminata è breve, sembra perfetto però il problema è che non ci si può fidare degli orari degli autobus e ancora meno degli autisti che spesso decidono di non fermarsi. Quindi mi ritrovo costretto a considerare la peggiore delle possibilità e aspettare al freddo che qualcuno arrivi (quanto vorrei uno scooter, una moto, una bici, guidare un qualunque veicolo a due ruote…), dopo qualche minuto la mia attesa finisce e mi ritrovo seduto alla scrivania che mancano 10 alle 8, mi faccio un caffè (tanto è tutto a disposizione) e mi metto al lavoro, il mio capo mi dice che ancora per oggi faccio le stesse cose noiose e che con lunedi cominceremo con qualcosa di un po’ più stimolante, io ripenso al trasporto delle pietre facendo il landscaper e questo improvvisamente mi sembra il lavoro più divertente del mondo… Già al secondo giorno sono molto più confidente con il sistema, non riesco ancora a chiacchierare con gli altri lavorando ma sono molto meno teso di ieri; a pranzo super noodles e pomeriggio stesso programma, Glenn mi chiede se ho impegni per domani o se ho voglia di venire al lavoro e io ovviamente accetto (lo prendo come un buon segno). In teoria questi dovevano essere due giorni di training e io dovevo cominciare lunedi, ora credo che in realtà fossero 2 giorni valutativi che penso di aver passato positivamente. Alle 5 sono esausto, ho dormito poco e male e sono rimasto concentrato tutto il giorno davanti al computer, fuori fa freddo e pioviggina, la camminata è pesante. Arrivo a Randwick e mi trovo con Annie per far la scorta di Noodles nel supermercato cinese, poi dopo un po’ di frutta (inclusa la solita anguria) torniamo verso casa a scrivere e cucinare, (io scrivo, Annie cucina), sono le 7.30 e io sono pronto per andare a dormire, però ho un lavoro e tra poco arriva il brownie!
martedì 8 luglio 2008
il primo giorno di lavoro!
Mi sveglio ben prima della sveglia, sono abbastanza nervoso, questo lavoro potrebbe durare per 6 mesi quindi è meglio cercare di fare la miglior impressione possibile, alle 9 puntuale (a dire il vero con qualche minuto di anticipo) mi presento, l’ufficio è piccolino ma sembra accogliente; il mio capo si chiama Glenn è un tipo sui 35, atletico e apparentemente simpatico, molto inglese. In totale siamo in 7, Glenn mi spiega velocemente che tipo di ufficio è e cosa fanno, poi mi dice che il miglior sistema per capire è provare e mi mette davanti ad un computer, devo controllare le foto delle macchine che passano la sbarra del casello autostradale e correggere gli errori di lettura del computer, la cosa richiede attenzione per via dei diversi stati, che ovviamente hanno targhe differenti, ma non sono così facili da distinguere. Verso l’una stacco e vado a pranzo, ovviamente c’è una stanza adibita a cucina con frigo, microonde, caffè vari a disposizione e tavolo gigante. La pausa per il pranzo è solo 30 minuti ma la si farà bastare; mangiando chiacchiero un po’ con i miei colleghi che sono poco più grandi di me, alcuni sono viaggiatori altri sono qui da un pezzo (scoprirò meglio col tempo). Il pomeriggio mi piazzano a fare una sorta di data entry, inserisco nel sistema i dati di chi ha ricevuto una multa ma che ha un telepass che evidentemente non ha funzionato, anche questo non molto difficile. La giornata passa abbastanza veloce e senza che me ne renda conto sono le 5 ed è ora di andare; esco assieme al mio capo che si nel frattempo si è cambiato e si è messo in abbigliamento ginnico perché lui (pur abitando vicino a me) va casa camminando! Ci mette un’ora e venti, ma gli stimola l’appetito… Io invece di camminare decido di andare in città con Annie a festeggiare il mio lavoro, e tra una bottiglia di frizzante, una pinta e qualche involtino primavera arrivano le 10, autobus e a casa. Domani si comincia alle 8 e già vedo che sarà dura, ma il primo giorno è andato e io finalmente ho un lavoro!
lunedì 7 luglio 2008
il fair trade
Oggi sveglia presto, alle 7.30 sono fuori di casa per non correre il rischio di arrivare tardi, va a finire che alle 8.05 sono sul posto con 15 minuti di anticipo, in realtà non sono il primo e la cosa mi fa sentire meno stupido.
Piano piano arrivano tutti, siamo in 10 in totale, 8 lavoranti e 2 riserve, le riserve diventano lavoratori se qualcuno non si presenta altrimenti vengono pagati 4 ore solo per essersi presentati, dovrei essere anch’io una riserva la settimana prossima ma visto che non ci sarò proprio mi perderò questa esperienza… Il posto è uno show room di mobili, oggi fanno il reso del materiale di questo inizio anno e ricevono i nuovi mobili da Melbourne. La mattinata impacchiamo tutti gli oggetti che tornano indietro, qui l’esperienza Stadion si vede, io lavoro con un altro ritmo rispetto gli altri che guardando come piego la carta a bolle cercano, un po’ perplessi, di copiarmi… Per ora di pranzo mi compro un pacco di super noodles e mentre tutti gli altri si dileguano io socializzo un po’ con la manager del posto che mi spiega come funziona la cosa. Dopo pranzato finalmente arriva il camion, gigantesco e pieno zeppo di scatoloni, appena lo vedo mi prende male ma sollevato il primo pacco mi rendo conto che è uno scherzo, gli scatoloni si alzano con una mano e vuotiamo il camion in meno di un’ora. I miei colleghi sono esausti, io invece non sono nemmeno sudato; il resto del pomeriggio apriamo le scatole e sistemiamo le pacchianerie in giro. Alle 4.30 è finito tutto e me ne torno a casa, un’inutile corsa verso la posta che non mi fa entrare per 4 minuti di ritardo mi fa un po’ agitare ma mi ritranquillizzo presto appena vedo arrivare Annie; serata tranquilla (come molto spesso ultimamente) che domani è il mio primo giorno di lavoro.
Piano piano arrivano tutti, siamo in 10 in totale, 8 lavoranti e 2 riserve, le riserve diventano lavoratori se qualcuno non si presenta altrimenti vengono pagati 4 ore solo per essersi presentati, dovrei essere anch’io una riserva la settimana prossima ma visto che non ci sarò proprio mi perderò questa esperienza… Il posto è uno show room di mobili, oggi fanno il reso del materiale di questo inizio anno e ricevono i nuovi mobili da Melbourne. La mattinata impacchiamo tutti gli oggetti che tornano indietro, qui l’esperienza Stadion si vede, io lavoro con un altro ritmo rispetto gli altri che guardando come piego la carta a bolle cercano, un po’ perplessi, di copiarmi… Per ora di pranzo mi compro un pacco di super noodles e mentre tutti gli altri si dileguano io socializzo un po’ con la manager del posto che mi spiega come funziona la cosa. Dopo pranzato finalmente arriva il camion, gigantesco e pieno zeppo di scatoloni, appena lo vedo mi prende male ma sollevato il primo pacco mi rendo conto che è uno scherzo, gli scatoloni si alzano con una mano e vuotiamo il camion in meno di un’ora. I miei colleghi sono esausti, io invece non sono nemmeno sudato; il resto del pomeriggio apriamo le scatole e sistemiamo le pacchianerie in giro. Alle 4.30 è finito tutto e me ne torno a casa, un’inutile corsa verso la posta che non mi fa entrare per 4 minuti di ritardo mi fa un po’ agitare ma mi ritranquillizzo presto appena vedo arrivare Annie; serata tranquilla (come molto spesso ultimamente) che domani è il mio primo giorno di lavoro.
domenica 6 luglio 2008
bondi beach
Non proprio fieri della giornata di ieri oggi ci impegnamo un po’ di più e per le 10 siamo fuori di casa, Gillian è tornata per mezzanotte ieri ed è stata una scena bellissima quando completamente sbronza entra in camera ns e chiede “ci siete? No perché volevo sapere se dormivate così non facciamo casino di la…” poi si deve essere resa conto che non entrando avrebbe fatto meno casino ed si è dimessa dicendo “forse sono un po’ ubriaca…” nooooo, quasi nulla! Molto divertente! Credo che a non aver fatto l’università fuori casa io mi sia perso qualcosa di fantastico, magari poi l’avrei anche fatta… Cmq sveglia più o meno presto e partenza alla volta di Bondi Beach, che in teoria è la spiaggia più famosa d’Australia e che noi non avevamo mai sentito e stiamo frequentando molto poco. Andiamo, come da usanza domenicale, a vedere un mercatino che però non è nulla ci che, poi dato che è ora di pranzo investo 14 soldi al thai in a box, dove mi “costruisco” un piatto; in questo posto si possono scegliere tutti gli ingredienti uno alla volta, per ordinare uno ci mette mediamente 5/6 minuti (per fortuna il ristorante è vuoto) ma il risultato può essere notevole, o può anche essere una schifezza come l’ultima volta dove abbiamo sbagliato qualcosina…
Pranzo sulla spiaggia che a me piace molto e poi sotto un sole che permetteva le maniche corte abbiamo tirato fuori i libri e ci siamo rilassati leggendo per un paio d’ore; verso le 3 abbiamo deciso per un rientro a piedi camminando lungo la costa che è sempre uno spettacolo. Arriviamo a Coogee dopo un’ora e mezza e sperando nel motomondiale entriamo al pub, le moto non ci sono ma una birra di ripiglio dopo la passeggiata ci sta lo stesso; torniamo a casa per le 6 e via a filmetti in tv che altrimenti siamo troppo attivi… domani lavoro!!!
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