diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
sabato 19 luglio 2008
il trio e l'abbordaggio
La sveglia è ovviamente alquanto mattutina, per le 9 siamo in piedi e per le 10 siamo fuori di casa in missione spesa (siamo peggio di 2 pensionati, la missione del sabato è fare la spesa…), non so come ma riusciamo a perderci a Randwick e io aspetto Annie per quasi mezz’ora con le mani piene di borse.
Torniamo a casa e io mi preparo un brunch sullo stile dell’altra settimana, quindi frutta cotta con sopra riso bianco, joghurt e latte di soia caldo; riso a parte (ho usato quello avanzato da ieri che quindi era salato) il risultato era ottimo. Ci guardiamo 2 film assieme a Gillian e per le 6 la mia proposta di andare ad un happy hour in king’s cross viene accettata. Dopo 4/5 ore di preparazione le ragazze sono pronte (in verità Annie è stata bravissima, è Gillian che ci mette sempre una vita), cmq una volta pronte usciamo per la prima volta noi tre assieme. Arriviamo al posto, che mi è stato suggerito vivamente da un collega, che l’happy hour sta per finire, sono le 9 meno 20 quindi tra 20 minuti i prezzi tornano normali; senza nemmeno sapere quanto costino ordiniamo tutti da bere per tre, quindi quando andiamo al tavolo abbiamo un totale di 9 bicchieri, giusto per mettere subito le cose in chiaro su che tipi siamo… Gillian è un vero fenomeno, nonostante io faccia ancora parecchia fatica a comunicare con lei la serata trascorre splendidamente; prima di cambiare posto beviamo un’altro giro (che costa quasi il doppio) e una tequila, poi ci muoviamo. Il ritmo alcolico resta alto, d’altra parte se noi, in quanto triestini, siamo terribili lei è irlandese ed è tutto dire…
Quando ormai l’ora non ha più importanza saltiamo in un taxi e andiamo in Oxford St. nel locale preferito da Gillian; è un bar con bella musica e bella gente dove, tempo di 3 minuti dall’ingresso, vengo abbordato da un omone sui 40 che comincia a ballare strusciandomisi addosso in maniera abbastanza esplicita. Io sbronzo sto al gioco, avvertendolo però di qual’è la mia fidanzata e schivando agile i diversi tentativi di un bacio. Dopo 5 minuti il tipo comincia ad essere eccessivo, ed io mi libero raggiungendo le ragazze che si stavano divertendo molto alle mie spalle. Di li a breve il tipo si riavvicina offrendomi una bottiglia di sidro e comincia a parlare con Annie, ci prova anche con lei ma di nuovo senza grossi risultati. La serata continua e il tasso etilico aumenta ancora, al nuovo tentativo di abbordaggio del ns amico gaio, Gillian si mette in mezzo dicendogli che non si fa così, non si deve essere molesti con un etero, che è per questo che i gay sono malvisti e che deve smetterla (Gillian è la prima ad essere confusa).
Verso l’una arrivano gli amici di Gillian ma noi a breve decidiamo di muoverci per andare a mangiare qualcosa; qualunque idea di dieta da sbronzi non ha nessun senso e noi entriamo dritti in un ristorante indiano, doppio piatto di riso con pollo al mango e pollo al burro per me, doppio piatto di verdure assortite per Annie. Doloranti per il troppo cibo ci incamminiamo verso casa, 10 minuti e arriva il ns autobus. Sono le 2.30 quando collassiamo a letto, stanchi, sbronzi ma pienamente soddisfatti della serata!
venerdì 18 luglio 2008
fine della prima settimana
Giornata tranquilla, al lavoro la stanchezza del venerdi era evidente, eravamo tutti più lenti del solito, tutti a scambiarsi informazioni sul cosa si sarebbe fatto durante questo week end di Natale (dato che Natale con 40 gradi non funziona bene ne fanno un altro a luglio con il “freddo” e lo chiamano il piccolo natale…); il malumore per la presenza del papa è più che mai evidente, quindi molti suggeriscono che la migliore idea è restare a casa per non imbattersi in orde di pellegrini deliranti e aspettare la prossima settimana per il ritorno della normalità. Alle 5, fiero di aver finito la mia prima settimana di lavoro, mi incammino verso casa, punto direttamente Oxford St. sapendo che il centro è ancora bloccato come ieri; scopro così che oggi hanno allargato la zona di chiusura e cambiato le rotte di tutti gli autobus che potrei prendere (io sto abbastanza vicino al Randwick race course dove il papa terrà il suo discorso) e così arrivo a casa che il mio orologio segna le 18.35; credo che il papa abbia sentito un tremito nella forza, sono stato abbastanza eloquente anche senza bestemmiare, altra cosa che ho deciso di smettere poco dopo essere entrato in Australia (con buoni risultati direi).
Annie, sconvolta dalla mia voce e dall’ora a cui sono rientrato decide che per tirarmi su di morale qualche bottiglia di shiraz potrebbe aiutare e così poco dopo mi arriva a casa abbracciandone 3 diverse.
Cena con una insalatona, vino con moderazione come veri signori all’inizio e con ingordigia come veri triestini sul finale.
L’abbraccio della mia fidanzata e il buon vino fanno si che io mi dimentichi di tutto il nervoso accumulato nel pomeriggio e passi una meravigliosa serata; pronto a mettere la firma per passare il resto della mia vita in questa beatitudine mi addormento incurante del fatto che sia week end.
giovedì 17 luglio 2008
go go Melbourne
La mia sopportazione è al limite, io odio questa manifestazione, se trovo quello che l’ha proposta lo sgozzo, l’attentato di cui si parlava in ufficio è a un passo dal materializzarsi, da parte mia!
Cmq papa a parte, che oggi ha fatto il suo giretto con la barca e 4 isolati in croce con la papa mobile (seguito da un miliardo di persone), io ho avuto a che fare con il mio primo cliente; la segretaria (una di quel miliardo di persone) dovendo lasciare l’ufficio per vedere il vecchio crucco, mi ha addestrato riguardo la sostituzione del tag (tipo il ns telepass) e così quando è arrivato uno (stressatissimo anche lui per la situazione impossibile) me ne sono occupato io!
Il resto della giornata passa tranquillo, cerco di limitare il numero di te e caffè che mi sono bevuto nei primi giorni di lavoro e finalmente arrivano le 5; qui comincia l’epopea. In condizioni normali, la mia fermata è a meno di 10 minuti dall’ufficio, con il blocco per i dementi (leggi pellegrini), la camminata si allunga a 15; oggi visto che c’era il crucco e sono tutti in agitazione, c’ho messo 30 minuti per raggiungere una fermata. Io adesso so che di carattere mi lamento parecchio, ma in 30 minuti a piedi arrivo da casa mia a Barcola! Non ho parole… Scendo per un po’ di spesa, ho deciso che adesso che la situazione si è fatta più stabile posso tornare a concentrarmi un po’ di più su me stesso, quindi questa sera per cena cucino un paio di filetti di pesce. Il problema adesso è che non conosco nessun pesce locale, quindi mi fido del pescivendolo. Torno a casa e faccio un po’ di esercizi a terra, flessioni, addominali e un po’ di spalle; doccia e poi mi metto in cucina. Annie torna a casa con una sorpresa, decisa anche al posto mio (che altrimenti facciamo notte) ha comprato i biglietti per Melbourne, cosa di cui parlavamo già da un po’; dal 3 al 7 ottobre approfittando di un week end lungo andiamo in gita! Super fichissimo, mi servirà un obbiettivo per fare mille mila foto anche quando la luce cala, (papà leggi tra le righe….).
Servo i filetti con un filo d’olio a crudo col prezzemolo tritato, e sono molto soddisfatto del risultato, anche le patate di contorno riescono bene; forse che anche se è da mesi che non cucino non sono così arrugginito…
Ah che bello tra 2 mesi si va a Melbourne!!!
mercoledì 16 luglio 2008
giorno di paga
E finalmente si comincia a ragionare, oggi è mercoledi che in questo paese significa giorno di paga; lavorando apro di frequente la finestra della posta, fino a quando non vedo arrivare la tanto attesa mail di conferma del ricevuto pagamento. Ah che bello! La mia paga è al sicuro in banca. Per via delle tasse e del fatto che ho lavorato solo 3 giorni l’altra settimana la cifra non è molto alta, ma sono cmq 366 soldi più che graditi dopo un bel pezzo che non incassavo nulla. Più o meno in contemporanea arrivano anche i soldi della mia unica giornata nello show room, circa 120 soldi anche la, così che il mio conto vola fino a 550 e qualcosa! Tutto felice e contento mando un sms a Pritika e le comunico che dalle mie parti bisognerebbe fare un brindisi per festeggiare la prima paga; non devo insistere o soffermarmi molto nello spiegare le usanze del mio popolo lontano, alle 6.30 l’appuntamento è al pub.
Mi incontro a Randwick con Annie per le 5.45, tempo minimo di percorrenza dall’ufficio (sempre grazie agli amorevoli pellegrini che devono diffondere la pace), li cerco di riportarmi al passo con gli esercizi lasciati indietro (scrittura blog e risposte mail), Annie non è molto contenta della cosa e dopo qualche minuto se ne va, io sono troppo preso dalle mie scritture per rendermi conto che non mi sono comportato bene nel non seguirla nemmeno… Cmq le 6.30 arrivano e Pritika è ovviamente in ritardo, ne approfitto per reincontrare Annie fuori dalla porta e scusarmi nella maniera più sincera possibile. Quando arriva Pritika abbiamo risolto tutto e io subito subito prendo 3 birre. Uno dei più grandi problemi di questo paese è il formato delle birre, usano questo dannato schoner che è una via di mezzo tra una birra piccola e una pinta, dev’essere 0,3 o un pelo di più, cmq non sufficiente a rendere qualcuno fiero della sua birra e troppa per dire “bon ma è solo una birretta”, è proprio sbagliato.
Il primo giro finisce presto e così, senza esitazione alcuna via col secondo e a seguire un terzo, poi dato che la fame cominciava a farsi sentire e a suon di 5 soldi a birra ogni volta mi piangeva il cuore, decidiamo per una cena in zona; entriamo in un posto thai/giapponese il cui nome ci ha colpito dalla prima volta che siamo arrivati a Randwick: Cocolo! Imperdibile… Pritika prende una buona bottiglia di shiraz che ovviamente dura molto meno della cena, dobbiamo però porci un limite e quindi saltiamo la seconda. Alle 9 usciamo dal ristorante con l’idea di bere l’ultimo e poi a casa; destino ha voluto che a pochi passi da li incontrassimo Ricardo (il coinquilino di Pritika) e i suoi amici portoghesi mentre cercavano un posto per la cena… Nulla si può contro il destino e così altro giro altra corsa, altra bottiglia e di nuovo dentro. Ritentiamo l’uscita che sono quasi le dieci, salutiamo gli amici di Ricardo e ci incamminiamo verso il pub, Pritika incontra il suo amico/moroso davanti l’ingresso, Ricardo che non è un grande fan del tipo, saluta e si dilegua al volo; questo tipo sembra stanco e sovrapensiero e decisamente non ha voglia di unirsi a noi, quindi tra le solite domande tipo “allora che facciamo?” Annie se ne esce con bon andiamo a casa; ci salutiamo e mentre loro si incamminano noi, con uno scambio di occhiate simbolico decidiamo per l’ultimo… Arriviamo a casa verso l’una, come sia volato così tanto tempo al pub mi sfugge, so solo che la serata ha meritato, e poi, bisognava festeggiare!
martedì 15 luglio 2008
i pellegrini
La situazione papica sta diventando insopportabile, I giornali non parlano d’altro la città è completamente bloccata, tutti si lamentano sia per il papa in se che per I disagi che questa manifestazione sta portando. Eppure si continua a leggere che questa visita aiuterà a diffondere la pace e l’amore della chiesa; secondo me invece ci scappa un’attentato, ma non di qualche estremista religioso, no; sarà da parte di qualcuno che resta imbottigliato per l’ennesima mattina nel traffico impossibile che si è creato grazie ai pellegrini. Perchè sono questi la vera minaccia; vivendo in un mondo libero è giusto che ognuno possa dire quello che vuole, ma perchè devono cercare di convincerti? Perchè devono avvicinarsi e chiederti se credi? dov’è il limite della tua libertà e dove comincia la mia? (tra l’altro, dal mio punto vista, la domanda mi sembra molto personale, sicuramente non da porre in mezzo ad una strada ad uno sconosciuto), e soprattutto, al terzo che mi chiede la stessa cosa posso dare un pugno?
Discutendo sul perchè la visita del papa non l’abbiano fatta a Camberra o ancora meglio nel deserto passa anche questa giornata lavorativa; lotto per l’autobus (un macello sempre grazie ai pellegrini) e alle 6 sono a casa; voglia di andare a correre pari a 0, sento tutti I muscoli doloranti per lo sforzo di ieri; opto per un’altro tipo di esercizio che ho abbandonato da quando sono qui: la cucina. Le pentole che ho a disposizione sono poche e scadenti, per non parlare dei fuochi alquanto piccoli; in secondo luogo, vivo con una vegetariana e una ancora peggio, Gillian non mangia ne pesce ne carne che non sia pollo, poi anche per le verdure bisogna che I gusti non siano troppo decisi, quindi trovo un po’ problematico la scelta del cosa cucinare. Decido per dei pomodori ripieni di riso con contorno di patate e parto per la mia spesa; al mio ritorno sono ancora solo e comincio a cucinare. Annie arriva che la cucina è tutta un profumo, sembra gradire la sorpresa ma mi boccia le patate, di Gillian invece nessuna traccia. Alle 8.20 è pronto e servo per 2; I miei primi pomodori ripieni sono riusciti giusti ma si sente la mancanza di qualcosa che incentivi un po’ il gusto, tutto sommato buonini; poco dopo l’inizio della cena arriva anche la pazza che era dal dentista e la mia cena non va sprecata, tutte e due spazzolano il piatto e io lo prendo per un buon segno; sono contento che sia arrivata però se non li avesse mangiati Gillian avrei avuto due belle bombe da lanciare contro I pellegrini….
lunedì 14 luglio 2008
pronti al via
Comincia così la mia prima vera settimana lavorativa, alle 8 arrivo puntuale e alle 5 vado via sconvolto dalla marea di informazioni nuove assimilate, il lavoro è sempre ripetitivo ma diventa sempre un po’ più difficile, bene bene…
Lasciando l’ufficio sbaglio strada per via dello spazio recintato per uno dei 1.254 concerti sparsi in giro per il centro per sti pazzoidi in gita per il papa (credo che cantino l’alleluya in versione funky ma non troppo, che altrimenti…) e ci metto 20 minuti per arrivare alla fermata, poi 35 di autobus e va a finire che arrivo a casa alle 6, voglio un veicolo!
La mia pancia mi dice che il mio abbozzo di dieta non è sufficiente a tornare ad una linea accettabile quindi mi cambio e sportivo come non mai parto per il mio allenamento, un paio di km di corsa e già sento I primi cedimenti, quando sento le vene della nuca pulsare troppo decido che è tempo per una pausa, prendo fiato camminando fino ad un parchetto per bambini e li faccio flessioni e addominali, il risultato è deprimente. 3 serie da 15 flessioni e sento le braccia urlare pietà; sono decisamente fuori forma. Cerco di finire in maniera dignitosa questa prima sessione di ripresa della forma, e camminando verso casa faccio tutti gli esercizi per braccia e spalle, poi una volta a casa doccia immediata e collasso sul divano. Gillian torna e vedendomi stravolto si mette a ridere ma non mi importa molto, ho la coscienza a posto io, ho fatto il mio primo vero allenamento, adesso vedremo a quando il prossimo.
domenica 13 luglio 2008
le balene
Domenica diversa ma non troppo, ormai è consuetudine che di domenica non si faccia nulla se non oziare in divano e riposarsi; questa mattina però siamo stati invitati per una passeggiata da Nivi e Steve quindi alle 10 siamo pronti alla partenza. Andiamo in macchina fino a maroubra, la prima spiaggia verso sud, dove Christie ci sta aspettando; lei e Steve vanno a portare una macchina alla ns destinazione finale e poi tornano; parcheggiano e partiamo a piedi seguendo la costa; il percorso è molto diverso a tratti sul mare e a tratti pochi metri all’interno dove la vegetazione è completamente differente. Durante l’ora e mezza di camminata vediamo finalmente le balene, questa volta erano ad una distanza accettabile per poter dire di aver visto qualcosa, la cosa più bella restano cmq le forme rocciose; scolpite da vento e acqua prendono delle linee incredibili, I colori aiutano parecchio a rendere la cosa fantastica, se non fosse che poi non so cosa farmene passerei la giornata a fotografare pietre…
Per mezzogiorno arriviamo a Malabar, (no, non in via Battisti) e li finalmente facciamo colazione; io giusto perchè non mi vedo niento ingrassato mi faccio un fish and chips e un frappè alla cioccolata (tradotto nesquick), gli altri si mangiano un Hamburger mentre Annie si fa un’english breakfast vegetariana, appena vedo arrivare l’hamburger scopro di aver preso il piatto sbagliato ma anche il mio non è niente male.
Con calma per l’una e mezza torniamo a casa e qui comincia la fine. L’abbiocco post pranzo è evidente, le forze vengono a mancare e il divano, ingordo come sempre, ci ingoia senza lasciare possibilità di scampo alcuna. Noi arrendendoci all’evidente sconfitta con un ultimo sprazzo di energia riusciamo ad inserire un dvd nel lettore, prima di cadere nella trappola del divano. Tra film, internet e la preparazione di torte il pomeriggio trascorre in fretta, io sono tutto eccitato per la gara di motogp, ma decidiamo visto il freddo di guardarla da casa. Gillian torna dalla sua serata di sabato verso le 7, la faccia sconvolta rende evidente il fatto che non abbia ancora dormito, gliela butto per andare al pub ma non ottengo grandi reazioni…
Alle 10 finalmete sono pronto, telecomando in mano, piazzatissimo sul divano, giro sul canale e… sta cominciando un telefilm. Disastro, prendo al volo il computer per controllare la programmazione, scopro così che comincia alle 10 in diretta solo sull’alta definizione, sul canale normale va in onda con un’ora e mezza di ritardo, mi si smonta tutto. Domani mattina si lavora e mi devo svegliare presto quindi deluso dal mancato gp me ne vado a dormire, deluso per la prima volta da quando a Sydney…
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