diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

sabato 5 luglio 2008

relax



Sveglia per le 9.30 ci cerchiamo un po’ perché è week end e quindi si può fare tutto con calma (non che negli altri giorni io abbia chissà che fretta), tra update del blog, caffè, una doccia e vestirsi arrivano le 11.30 e noi siamo ancora a casa, dato che ieri Gillian non è uscita è sveglia anche lei, per la prima volta di sabato mattina dopo mesi… Annie prepara per tutti un english breakfast e la cosa ci vincola sul divano per un bel po’.
Gillian esce controvoglia per andare dalla truccatrice, oggi ha una super festa in barca e vuole essere smagliante, noi non ci pensiamo nemmeno a muoverci; con la scusa che dobbiamo vedere il risultato aspettiamo il suo rientro e per l’una e mezza rientra con un trucco abbastanza “deciso”, assistiamo alla sfilata della prova vestito e la aiutiamo a scegliere, poi verso le 2.30 finalmente usciamo per una passeggiata. Andiamo a caccia di balene che Annie non le ha ancora viste ma nulla da fare, sono talmente lontane che si vedono solo gli sbuffi in mezzo al mare, non un grande spettacolo. Facciamo un giro verso sud seguendo la costa e rientriamo quando il sole sta tramontando poi torniamo verso casa che Annie ha un appuntamento con Pritika. Lei questa sera fa baby sitting e Pritika le tiene compagnia, io ho provato a sentire Stephane (il francese che ho conosciuto a Camberra) ma è ad un compleanno e non ho molte altre persone da chiamare, rimango serenamente a casa che tanto sto così bene… tra film e un paio di telefonate in skype la serata passa in un lampo e Annie è di nuovo a casa, ci apriamo una birra ah, non resta altro…

venerdì 4 luglio 2008

con un altro spirito


Ahhh la sveglia rilassata, ho un lavoro e anche se non ho nemmeno cominciato e non ho nessuna sicurezza vuol dire cmq tantissimo, vuol dire che le cose come pensavo si stanno muovendo e io mi sono mosso dal livello 2 (fare interview) a questo nuovo livello di ottenere lavori, quindi anche se questo non dovesse essere il lavoro più bello del mondo io sono cmq rilassato. Mi perso serenamente la mattinata sul vaio, è una dura lotta ma sento che vincerò, e poi mando ancora qualche cv ma in maniera molto più selettiva del solito.
Fuori pioviggina, Annie mi chiede di andarla a prendere con un ombrello quindi, anche se non avevo nessuna intenzione di uscire di casa mi vesto e per le 4.20 vado. In realtà ci eravamo sentiti ad ora di pranzo quando diluviava, adesso che non piove da ore questa mia gita non ha molto significato e dopo essere arrivato fino alla fermata del suo posto di lavoro risalgo con lei sullo stesso autobus ma in direzione opposta; molto intelligente. Siccome siamo ancora tutti e due pigri e senza soldi decidiamo di restare serenamente a casa e ci compriamo una cassa di birra. Gillian prende la stessa decisione e per la prima volt siamo tutti a casa di venerdi sera, scegliamo dalla mia lista di titoli in crescita il film della serata e Hot Fuzz vince il primo premio, altra serata ben spesa in casa, ho paura che tra poco finiranno dato che a fine mese arriva Alice e sarà credo come un terremoto nelle ns abitudini…

giovedì 3 luglio 2008

la svolta


Oggi nonostante fosse una gran bella giornata non sono uscito di casa, alle 8.30 ero in piedi a decidere se andare all’appuntamento con il “venditore” oppure no, non per pigrizia ma quanto per disinteresse più assoluto decido di non cambiarmi nemmeno, rimanere in tuta e piazzarmi in divano. La lotta per il set di questo vaio è intensa e nonostante sembri funzionare bene c’è sempre qualcosa che non va (uso win da neanche una settimana e gia non ne posso più…), se non fosse che non posso utilizzare il modem di 3 mi terrei win98 ma non si trova nessun driver per le cose recenti… Se che io nemmeno me ne accorga è arrivata l’ora di pranzo, decido di mettermi un po’ al lavoro su cose più serie del set di un computer datato e riprendo la mia solita scelta di lavori; alle 4 circa la svolta: l’agenzia di Bondi Junction mi chiama per avvertirmi che martedi e mercoledi devo presentarmi per 2 giornate di training dato che con lunedi 14 comincio a lavorare full time! Ho di nuovo un lavoro!!! Finalmente… da qui in avanti la giornata prende una nuova piega, anche se non sarò sicuro fino al momento in cui mi siederò ad una mia postazione credo che la cosa possa ormai dirsi in porto. Se ricordo bene è un contratto di 6 mesi alle dipendenze dell’agenzia e non della ditta, questo significa che in qualunque momento se qualcosa non dovesse andar bene possono sbarazzarsi di me, ovviamente posso farlo anch’io se trovo di meglio, cmq a parte questo dettaglio sembra bene; vedremo come sarà il lavoro…
Alle 5.30 raggiungo Annie a Randwick, facciamo la spesa e corriamo di nuovo a casa a fare un nuovo esperimento di brownie (che però viene fuori come una torta) per Nivi e Steve che arrivano alle 7.30 a portare il regalo della mamma di Annie e il loro. Geniale l’idea di uno scatolone di frutta, probabilmente il miglior regalo che si possa fare ad Annie, anche se il loro vero regalo è un corso di cucina minimale giapponese a settembre, di cui io trarrò i benefici facendo da cavia e assaggiando tutto.
Paura e delirio a Las Vegas ci accompagnano per una serata all’insegna della demenza televisiva, così tanto diffusa a casa e così poco considerata qui…

mercoledì 2 luglio 2008

il compleanno


2 luglio: compleanno di Annie, lei oggi ha un orario diverso, comincia e finisce un’ora prima; bene così ci incontriamo prima il pomeriggio però la sveglia alle 6.15 si sente… Appena svegli aspetto che lei vada in bagno per sistemare il mio regalo in armadio e richiudere la porta, mi risistemo a letto e con aria indifferente aspetto; Annie torna, apre l’armadio, ma continua a vestirsi senza notare una scatola bianca in piedi esattamente davanti a lei, devo fare alcuni commenti prima che la veda poi, finalmente, se ne accorge e urlando lo apre tutta contenta. L’altro giorno mi sono fatto venire il mal di testa ad annusare profumi ma credo di aver fatto una buona scelta, mi piace come le sta addosso e comprare un profumo dovendolo immaginare su di una persona è sempre un azzardo; sembrerebbe andato bene. La mia alternativa (scartata perché mi andava notevolmente fuori budget) era l’iscrizione ad un corso di ginnastica con il palo da lap dance, sembrava faticosissimo ma molto molto divertente, solo che bisognava aderire al club per tutto l’anno e poi iscriversi al corso, un tantinellino eccessivo.
Torno a dormire e mi risveglio per le 8, un controllino veloce alle mail e via subito ad un’interview in centro, non mi sembra vero che sia così vicino, e con questo pensiero in testa, resto imbrogliato nel traffico, poi sbaglio fermata e arrivo con 15 minuti di ritardo. Ero tutto preoccupato della pessima impressione che avrei fatto presentandomi alla prima interview in ritardo, chi mai darebbe un lavoro ad uno che si presenta tardi il primo giorno??? Una compagnia di vendite ecco chi! Come apro la porta, pur essendo altre facce, un altro ufficio e un altro lavoro rivedo esattamente quello che ho visto il mese scorso quando sono entrato alla Playfair, uguale. Improvvisamente non mi interessa più molto l’essere in ritardo, tanto siamo in 10; mi rifilano le solite scartoffie da compilare, ma prima chiedo che tipo di vendita sarebbe, la segretaria mi risponde “cose alle esposizioni”, una risposta più vaga era difficile ma credo che lo abbia fatto apposta per non darmi indizi che potrebbero farmi avere un’idea prima di aver parlato con chi di dovere. Dopo aver risposto alle domande tipo “vorresti essere il boss di te stesso” che tradotto nella lingua di chi non è disperatamente alla ricerca di un lavoro significa: non ti diamo nessuna paga fissa. La seconda volta le cose sono più chiare, entro nell’ufficio ed ho decisamente un’altra faccia di quando sono entrato nell’ufficio di Will, parlo con una persona che non è il capo e la differenza si vede (Will era il proprietario di quel posto e ancora un paio uguali), questo mi racconta la solita storia (dico solita perché è talmente uguale che probabilmente è standard) del capo che è arrivato come backpacker poverissimo e senza una casa che in 5 anni è diventato proprietario di 7 uffici spersi per l’Australia e la Nuova Zelanda… Non dico che non sia possibile, in effetti il potenziale di guadagno c’è se non te ne frega nulla di approfittarti delle persone, ma quanti effettivamente possono aver fatto la stessa fulminante carriera? E poi, sono tutti europei o è una coincidenza? Perché altrimenti dovrebbe essere un po’ frustrante per gli australiani. Forse il capo è sempre dello stesso continente dell’intervistato, così che questo pensi di essere simile ed avere le stesse possibilità, ma qui sto probabilmente andando oltre il normale impegno psicologico dell’intervistatore, queste probabilmente sono cose che verrebbero da pensare solo agli italiani, o almeno spero… non sono l’unico a cui vengono in mente vero? Comunque dopo un’intervista mediamente noiosa, in cui rispondo svogliato il mio intervistatore mi dice che vede qualcosa in me… (che originale, ancora un po’ e rispondevo alle domande prima che le facesse) e che domani mattina alle 9 mi vorrebbe mandare fuori con uno dei suoi a vedere il lavoro, praticamente la stessa cosa di Playfair solo che questi vendono carte di credito e hanno uno stand alle esposizioni/concerti/mostre invece che bussare alle porte, ma il concetto è lo stesso e non mi piace.
Finito il colloquio, bello che libero me ne torno a casa, non so perché ma anche oggi la linea in TGV è agonizzante, forse monitorano il mio computer e di conseguenza mi limitano la banda però non c’è scritto da nessuna parte; cmq tra cv e il vaio, che ormai riesce a far girare Windows 2000 tranquillamente (che traguardi nel 2008 ah?) mi perdo fino alle 4.
Esco alla volta della city dove ho appuntamento con Annie, mi riporto il mac agonizzante perché in TGV non c’è dove attaccarsi alla corrente e la batteria del vaio non è molto performante, anzi me ne servirebbe una nuova (se qualcuno da casa volesse regalarmela…); aspetto su skype l’appuntamento con tutti i nonni e la mamma, e via 10 minuti di videochiamata così che anche l’altra nonna mi veda e si accerti che sto bene… gran bella cosa Skype e i miei tecno-nonni l’hanno installato e lo usano tranquillamente!!!
Dopo ancora un paio di chiamate andiamo a fare un giro alla ricerca di stivali per Annie, è come cercare un fiore in palude (tecnicamente possibile, ma alquanto improbabile), e poi dopo aver fallito come sempre la missione, le compro un chai latte di Starbucks e la porto a cena. Mangiamo giapponese a Randwick accompagnati da un paio di bottiglie di un vino bevibile, (so che suona male ma già arrivare al bevibile qui è un traguardo, per salire al buonino bisogna spendere 25/30 a bottiglia che non ho…) e, dopo una splendida serata, arriviamo a casa per le 10.30; del tutto inaspettato il regalo di Gillian conclude la giornata e stanchi ma contenti andiamo nel lettone.

martedì 1 luglio 2008

il mistero delle chiavi perdute


Il mio appuntamento oggi è per le 9.15 a Parramatta, quindi in direzione ovest, esco con Annie alle 7.40 e arrivo sul filo delle 9.14 correndo dal treno fino all’ufficio; mi si presenta una ragazza che avrà la mia età forse un anno di più e chiacchieriamo assieme per una mezz’ora; ormai sono talmente confidente con queste interviews che mi trovo proprio a mio agio, parlo serenamente di me, delle usanze del mio paese e delle differenze qui, di cosa mi piace e cosa vorrei, l’unica cosa su cui ogni volta mi perdo è che lavoro voglio; non riesco ad essere preciso, perché per noi pensare a qualcosa di preciso come lo intendono qui non ha senso, o almeno non per me, quindi me ne esco con una risposta tipo un lavoro d’ufficio… che non vuol dire nulla. Cmq come al solito mi congeda dicendo che manda il mio cv a un paio di posti che secondo lei sono perfetti per me e che mi chiamerà appena ha delle risposte, solito!
Esco che sono le 10 e mi riavvio verso la città, ricevo una telefonata dell’agenzia di ieri che mi avverte che ci sono stati dei cambiamenti nei turni e che mi mandano gli aggiornamenti via mail (oggi sono diventati tecnologici ma non mi serve un computer per capire che mi hanno tolto la domenica…), puntualmente i miei timori sono confermati non appena arrivo in TGV, mi hanno sostituito la domenica con il venerdì quindi lavoro 5 e guadagno solo per quei 5, mi servono soldi quindi non protesto che ancora non decidano di togliermi ancora qualcosa… non so perché (forse sono ancora i postumi di domenica) ma oggi il mio umore è a 0, non ho nessuna motivazione, nessuno stimolo. La connessione lenta è un’ottima scusa per non mandare più cv e ritornarmene a casa. Ho le chiavi di Gillian visto che le mie non sono ancora riemerse, decido cercandole di fare pulizia per casa, passo l’aspirapolvere ovunque e lavo bagno e cucina; con l’umore di oggi è meglio non provare a vendersi, non mi comprerebbe nessuno… dopo aver cambiato faccia alla casa non c’è ancora nessuna traccia delle chiavi, mi stanno facendo impazzire. Siamo entrati a casa domenica quindi è ovvio che sono qui, ma dove? Ormai l’unica soluzione è che le abbia Gillian ma questo mi fa imbestialire ancora di più, ieri ci ha lasciato più di 5 ore fuori, se le avesse lei…
Annie torna a casa e il mio umore cambia d’improvviso, è come se la giornata cominciasse adesso, ed io mi sento subito meglio, cerchiamo ancora un po’ le chiavi fino a quando le sento aprire la porta di casa in mano a Gillian… Grrrrr!!!! È l’unico suono che mi esce, e lei candida come niente fosse mi chiede: “A perché? Sono le tue? Pensavo fossero le mie e mi chiedevo come mai questa mattina non le avessi prese…” alla fine ci mettiamo a ridere e finisce il mistero delle chiavi perdute, non voglio pensare se fosse tornata prima lei di Annie… l’avrei uccisa!
Mi cucino un paio di fettine di pollo e scopro così che la mostarda non può sostituire la senape come sosteneva Annie, il primo boccone del mio pollo alla senape (senza la senape) rischia di uccidermi, risolvo con un po’ di maionese e molto pane. Serata

lunedì 30 giugno 2008

senza le chiavi


Risveglio molto, troppo impegnativo, la mattina si può valutare con accuratezza quanto scadente è il vino che si è bevuto il giorno prima, i tipi di malesseri sono molteplici ed io ho un background imponente a riguardo, se stilassi un cv di sbronze avrei un lavoro super redditizio e Trieste sarebbe probabilmente il centro del mondo finanziario… Purtroppo non è così e anzi devo nascondere i bagordi di ieri ed essere in forma per le 12, ora in cui devo essere di nuovo a Blacktown per incontrare i colleghi. Con molta fatica e qualche ora di doccia mi rimetto ad una condizione presentabile, arrivo puntuale all’appuntamento ed mi siedo insieme ad altri 3 attorno al tavolo di una stanzetta aspettando notizie. In una stanza omologa a fianco alla ns ci sono altre 4 persone che penso siano qui per lo stesso lavoro; dopo una decina di minuti entra la segretaria, ci spiega brevemente indirizzo e numero di telefono del referente e poi ce lo presenta, totale 2 minuti e mezzo. Il referente è molto più lento, lui ci sta 11 minuti per dirci di arrivare 10 minuti prima dell’inizio del turno e che se non possiamo andare o siamo tardi di chiamarlo assolutamente; fine!
Ci offrono una pizza e coca cola, noi mangiando aspettiamo che qualcuno venga a dirci qualcosa di utile, tipo cosa dovremo fare o i turni, non arriva nessuno. La segretaria entra ogni 20 minuti dicendo ancora qualche minuto e sono da voi e così facendo arriva l’una e mezza; finalmente entra, ci chiede di darle la disponibilità e tutti rispondiamo: “ogni giorno tutto il giorno”, non capisce o fa finta di niente e quindi scorre tutti i giorni uno alla volta guardandoci e sentendo tutti dire: si, oggi si! Finita questa importante missione di 3 minuti sparisce di nuovo. Ovviamente all’interno della sala viene fuori di tutto, la mia proposta che questo sia un test psicologico per vedere le reazioni del soggetto in un ambiente affollato e ristretto è la più votata, alla fine quasi convinco uno dei tre a chiedere se siamo registrati da una qualche università che ci sta studiando… Alle 2 ci consegnano i turni e ci salutano; 2 ore di nulla! Potevano dirci quelle 4 cose per telefono o via mail e risparmiare la pizza, giuro che non capisco! Deluso dal fatto che mi abbiano dato solo 5 giorni divisi in 2 settimane me ne torno al treno, almeno ho la domenica dove c’è paga doppia quindi conta come 2 giorni… Per le 4 sono vicino a casa ma non ho le chiavi, questa mattina ho ribaltato mezza casa ma non le ho trovate e ad un certo punto ho dovuto abbandonare e uscire senza altrimenti avrei fatto tardi al mio importantissimo appuntamento. Vado in un bar a scrivere e aspetto Annie, lei arriva per le 6 e dato che Gillian non risponde decidiamo di aspettare un altro po’ li. Per le 7 andiamo a casa convinti di trovarla, nulla! Finalmente alla 28esima chiamata risponde, è alla festa semestrale dell’ufficio e non torna prima delle 10.30… sale lo sconforto. Non sapendo cosa fare decidiamo, con la spesa in mano, il computer e vestiti da lavoro, di andare al cinema per ammazzare un po’ il tempo. Kung fu panda fa il suo lavoro per farci ridere ma noi siamo stanchissimi di ieri e alla fine del film l’unica cosa di cui ho voglia è il letto; fuori piove e Gillian ci mette un bel po’ a rispondere, lei è decisamente in festa lo si può capire facilmente dagli urli al telefono e da come parla; ottimo! Siamo fuori di casa stanchissimi e le uniche chiavi le ha una sbronza dall’altra parte della città! Torniamo al cinema e questa volta optiamo per Hulk. Alle 11.30 finito anche il secondo film (nonché la programmazione del cinema) Gillian ci comunica che sta per prendere il taxi, finalmente! Poi però penso che il “sto per” di un ubriaco non significa quasi nulla, arriva a casa infatti più di un’ora dopo, sono le 12.40 e io non sto più in piedi…

domenica 29 giugno 2008

ostriche vino e gabbiani


Svegli alle 9 dopo troppo poche ore di sonno per essere domenica, cmq ci facciamo coraggio e vista la giornata usciamo presto, oggi la destinazione è un mercatino di computer a Sydney west, curiosi di vedere cosa possa essere spendiamo una follia di autobus e partiamo. Arrivati alla fermata che è letteralmente in mezzo ad un’autostrada camminiamo per una 20na di minuti prima di arrivare a destinazione alle 11.30, la vita senza un veicolo a Sydney non è molto semplice… Il mercatino in se è una mezza delusione, piccoletto e invaso da schifezze cinesi, cmq qualcosa di divertente e qualche stand tipico con il nerd che vende tutto quello che racimola smantellando computer valgono la strada. Via di la troviamo un altro mercatino delle pulci e spendiamo una mezz’ora giusto per dire di esserci stati; torniamo in città cercando un posto al sole per sfruttare questa domenica, una giornata così bella non può essere sprecata aspettando un autobus in autostrada… appena rientrati nella civiltà ci lanciamo al fish market, sono passati due mesi dall’ultima volta (l’unica) che abbiamo pranzato qui, è il momento di una seconda tornata; io mi concedo un fritto misto e Annie un filetto di salmone alla griglia, una decina di ostriche in 2 e una bottiglia di frizzante, totale 40 soldi. Ci piazziamo fuori distesi su un’erbetta sintetica di fronte al porto, il sole scalda bene e se questo è l’inverno c’è da metterci la firma, è pieno di gente e di gabbiani; la lotta per un posto è serrata ma noi abbiamo fortuna e ci sistemiamo subito, ovviamente il vino finisce esattamente insieme al cibo e così qualche minuto dopo sorprendo Annie con un’altra bottiglia e altre 2 ostriche a testa. Il tempo passa senza che noi ce ne accorgiamo e prima che il sole tramonti, illuminati da colori incredibili ci prendiamo ancora una bottiglia di rosè e una confezione di crostoli… spettacolo! Sono le 5 e siamo rimasti soli con i gabbiani in un fish market ormai chiuso e lavato, pronto per riaprire alle prime luci di domani mattina. Noi ci incamminiamo verso il centro a piedi, quando uno schermo gigante attira la mia attenzione in maniera irresistibile: motogp in diretta, entriamo e ordiniamo due birre. Finito il gp incontriamo per caso un inglese che ha vissuto a Trieste (un caso più unico che raro) e socializziamo con il suo gruppo, passiamo un paio d’ore con loro e io gli lascio il mio numero di telefono in caso voglia un apprendista per fare il marmista… verso le 9 accusiamo un pochino gli effetti delle bevande che così allegramente ci hanno tenuto compagnia tutto il pomeriggio, decidiamo di chiedere aiuto a burger king, che per qualche motivo in questo paese ha un altro nome, ma non otteniamo grandi risultati; quindi stanchi di questo splendido pomeriggio torniamo verso casa. Abbiamo speso una fortuna oggi ma per un pomeriggio del genere sono soldi ben spesi!!!