Sveglia confusa post sbronza verso le 10, la notte è stata un mezzo inferno per via della pizza di ieri sera, un concentrato d’olio che si può mangiare solo da sbronzi, e poi ce gente che si lamenta del macs…
Cmq una volta svegli, con molta calma ci vestiamo e per le 11.30 siamo sul bus, direzione bondi Jct. il piano per oggi è fare una passeggiata lungo tutta Oxford St per vedere se tra i saldi ancora in corso c’è qualcosa che merita, percorrere tutta la strada è un’operazione lunga, soprattutto considerando che entriamo in un negozio ogni 10 metri; verso le 3, arrivati alla fine, abbiamo comprato un maglioncino per me da french connection e una minigonna da abercrombie, in più Annie mi ha regalato una sciarpona bellissima in una bella boutique da figoni. Siamo entrati in negozi decisamente fuori dal comune, da sartorie a laboratori orafi in cui si possono comprare solo pochissime cose ma fatte a mano e vendute direttamente dai produttori, ovviamente tutto fuori dalla ns portata ma cmq da vedere…
Pranzo con un panino all’uvetta e poi ci fermiamo in un barbiere dove per 18 soldi, (6 più dell’altra volta) mi faccio sistemare il caos capelluto che avevo in testa.
Continuiamo il ns giro di negozi in centro, dove troviamo un bel po’ di cosette interessanti per riempirci (purtroppo) solo gli occhi.
Torniamo a casa, dopo la solita sosta settimanale da blockbuster, e Annie mi prepara una delle sue super cenette, questa sera ci sono gamberoni marinati a limone in un insalata di erbette miste e peperoncini, splendido come ogni volta…
Poi seratina tranquilla che siamo ancora stanchi di ieri, un paio di dvd in divano e a letto per le 11.30.
diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
sabato 26 luglio 2008
si comincia seriamente, si finisce malamente
Oggi indosso le cuffie dalle 8, mi rendo conto di non aver mai fatto nessun training a riguardo, quindi faccio quello che mi viene più naturale: invento. Il mio capo ascolta le mie risposte e ogni tanto mi fa delle facce che sembrano dire: “ma perché non c’ho mai pensato prima?”, ovviamente ogni volta che devo inventarmi qualcosa perché non so la risposta, poi alla fine della telefonata mi informo, ma sembra che anche loro applichino le regole in maniera abbastanza soggettiva, quindi in realtà posso andare avanti a far pagare quello che voglio in base al tono della voce di chi ho al telefono, interessante….
Oggi la giornata è piena, a parte qualche errore dovuto alla mancanza di esperienza me la cavo serenamente e le 5 arrivano veloci; in più c’era un BBQ in ditta, quindi a mezzogiorno hanno imbastito la sala conferenze per un pranzo tutti assieme, purtroppo 2 persone devono essere sempre al telefono quindi mi offro volontario per coprire il pranzo, la mia offerta mi garantisce l’accesso al BBQ 5 minuti prima dell’apertura così che mi faccio un piattone con tutto da mangiare davanti al computer. Dopo una mezz’ora d’assenza i miei colleghi tornano tutti al lavoro ed io, che in realtà ho mangiato quanto loro, mi salto la pausa e me la prendo come mezz’ora di straordinari. Alle 5 altra novità: mi invitano a restare per una birra (che immagino poi siano diventate parecchie) in compagnia della segretaria e di un altro paio di colleghi; ovviamente accetto a mi fermo solo una ventina di minuti che poi ho appuntamento in città con Annie.
Andiamo, come da usanza Sydneyana in un pub in centro, dove ci gustiamo due pinte a testa, poi dopo una lunga conversazione con la mia mamma ci spostiamo verso king’s cross, nel locale dell’altra settimana dove a breve ci raggiunge anche un collega di Annie con alcuni amici. Il tipo si chiama Sean e nonostante si riconosca che è piccolo sembra molto simpatico; ordiniamo un certo numero di vodka tonic e rimaniamo li con Sean e i suoi amici fino alle 10.30, quando ormai mezzi sbronzi, decidiamo per una cena a base di pizza e falafel in uno dei mille posti che vendono cibo a king’s cross. Una volta mangiato andiamo a fare una spesa intelligente, entriamo da cole’s che tanto è aperto fino a mezzanotte, e compriamo: 1 pacco di M&M’s, uno di maltesers (le palline al malto ricoperte di cioccolata), uno di snickers formato biscotto, ovviamente tutti extra size, poi una vasca di gelato al biscotto da 2kg, una vasca di yoghurt, 2 litri di latte e 2 mango. Spendiamo 33 soldi in schifezze, poi tutti contenti dei nostri acquisti saltiamo in un taxi e andiamo verso casa a strafogarci. Gillian ci guarda un po’ perplessa quando svuotiamo le borse ma non fa domande, noi aggrediamo avidamente il gelato direttamente dalla vasca e l’unica cosa di cui mi pento è di non aver fatto foto… la mattina dopo ci sveglieremo con M&M’s che vagano per il letto e un paio di sacchetti svuotati per terra, uhmmm l’alcool fa strani effetti!
Oggi la giornata è piena, a parte qualche errore dovuto alla mancanza di esperienza me la cavo serenamente e le 5 arrivano veloci; in più c’era un BBQ in ditta, quindi a mezzogiorno hanno imbastito la sala conferenze per un pranzo tutti assieme, purtroppo 2 persone devono essere sempre al telefono quindi mi offro volontario per coprire il pranzo, la mia offerta mi garantisce l’accesso al BBQ 5 minuti prima dell’apertura così che mi faccio un piattone con tutto da mangiare davanti al computer. Dopo una mezz’ora d’assenza i miei colleghi tornano tutti al lavoro ed io, che in realtà ho mangiato quanto loro, mi salto la pausa e me la prendo come mezz’ora di straordinari. Alle 5 altra novità: mi invitano a restare per una birra (che immagino poi siano diventate parecchie) in compagnia della segretaria e di un altro paio di colleghi; ovviamente accetto a mi fermo solo una ventina di minuti che poi ho appuntamento in città con Annie.
Andiamo, come da usanza Sydneyana in un pub in centro, dove ci gustiamo due pinte a testa, poi dopo una lunga conversazione con la mia mamma ci spostiamo verso king’s cross, nel locale dell’altra settimana dove a breve ci raggiunge anche un collega di Annie con alcuni amici. Il tipo si chiama Sean e nonostante si riconosca che è piccolo sembra molto simpatico; ordiniamo un certo numero di vodka tonic e rimaniamo li con Sean e i suoi amici fino alle 10.30, quando ormai mezzi sbronzi, decidiamo per una cena a base di pizza e falafel in uno dei mille posti che vendono cibo a king’s cross. Una volta mangiato andiamo a fare una spesa intelligente, entriamo da cole’s che tanto è aperto fino a mezzanotte, e compriamo: 1 pacco di M&M’s, uno di maltesers (le palline al malto ricoperte di cioccolata), uno di snickers formato biscotto, ovviamente tutti extra size, poi una vasca di gelato al biscotto da 2kg, una vasca di yoghurt, 2 litri di latte e 2 mango. Spendiamo 33 soldi in schifezze, poi tutti contenti dei nostri acquisti saltiamo in un taxi e andiamo verso casa a strafogarci. Gillian ci guarda un po’ perplessa quando svuotiamo le borse ma non fa domande, noi aggrediamo avidamente il gelato direttamente dalla vasca e l’unica cosa di cui mi pento è di non aver fatto foto… la mattina dopo ci sveglieremo con M&M’s che vagano per il letto e un paio di sacchetti svuotati per terra, uhmmm l’alcool fa strani effetti!
giovedì 24 luglio 2008
Telefono!!!!
La mattinata al lavoro è uguale a tutte le altre, svolgo le mie mansioni senza problema alcuno, la cosa non è particolarmente difficile e ormai ho preso un buon ritmo; il punto però è che dopo qualche ora diventa un po’ troppo ripetitivo e quindi, spaventato come ma alla stesso tempo molto eccitato decido di indossare per la prima volta le cuffie. Sono le 2 quando abilito il telefono a ricevere chiamate, un senso di terrore per il non essere all’altezza mi contorce lo stomaco, i 15 minuti che passano prima dell’arrivo della prima telefonata sono eterni, mentre provo ad andare avanti con il lavoro normale continuo a ripetermi in testa la frase con cui rispondere, cercando di farla suonare il più naturale possibile. Alle 2.15 il mio telefono squilla, lo guardo , tutte le lucette rosse lampeggiano come impazzite, al terzo squillo comincia un fastidioso bip bip nelle cuffie, mi faccio coraggio e con un respiro a fondo prendo la chiamata. Le parole mi escono legate, sono agitato e la cosa non mi piace, quindi con uno sforzo notevole, mentre ascolto cosa mi stanno dicendo al telefono, mi ripeto in testa che non c’è un solo motivo al mondo per cui essere agitati, che il capo e i colleghi mi hanno detto di andare tranquillo che il mio inglese è perfettamente all’altezza e così, quasi senza che io me ne accorga mi ritrovo a parlare con un tassista indiano che ha molte più difficoltà comunicative di me. Nel giro di qualche minuto risolvo la telefonata e saluto; quando riaggancio e salvo i dati della telefonata vedo il mio capo che mi guarda sorridendo, la prima è andata da qui in poi è tutto in discesa!
Nel pomeriggio ricevo altre 4 o 5 chiamate, così poche perché oggi ci siamo tutti e il telefono inoltra le chiamate a cascata; io sono l’ultimo della fila, quindi il mio suona solo se tutti gli altri sono già occupati. Alle 5 stacco tutto e molto fiero mi alzo dalla mia postazione, il mio capo mi si avvicina e scherza sul fatto che fossi così teso all’inizio, non mi fermo a spiegargli che io di carattere sono teso e preoccupato per qualunque minima novità, e che il fornire assistenza al telefono in un’altra lingua lo definirei come una grossa novità…
Finito il mio turno, ancora carico per la nuova esperienza, mi incammino verso casa, ormai l’autobus non lo considero più; alle 6.20 con le gambe un po’ doloranti varco la soglia; senza nemmeno togliermi la giacca, abbandono lo zaino e prendo il computer, riesco e vado al ristorante con la connessione wi-fi, come ormai troppo spesso accade ho giorni di blog da recuperare, e so che a casa una volta arrivata Gillian non riesco a fare più nulla. Scrivo sereno fino alle 7.30 quando Annie mi chiama per scoprire che fine avessi fatto e per dirmi che Gillian, incredibilmente, sta cucinando la cena… pubblico il tutto e mi avvio verso casa.
Il concetto di cucinare di Gillian consiste nell’usare un curry indiano pronto e preparare (con l’aiuto di Annie) un po’ di riso da mangiare assieme, il risultato è buono ma mi dispiace che sia con il pollo quindi fuori discussione per Annie… Finita la cena, apprezzata più per il tentativo che per il risultato ci piazziamo al solito in divano e li muoriamo.
Nel pomeriggio ricevo altre 4 o 5 chiamate, così poche perché oggi ci siamo tutti e il telefono inoltra le chiamate a cascata; io sono l’ultimo della fila, quindi il mio suona solo se tutti gli altri sono già occupati. Alle 5 stacco tutto e molto fiero mi alzo dalla mia postazione, il mio capo mi si avvicina e scherza sul fatto che fossi così teso all’inizio, non mi fermo a spiegargli che io di carattere sono teso e preoccupato per qualunque minima novità, e che il fornire assistenza al telefono in un’altra lingua lo definirei come una grossa novità…
Finito il mio turno, ancora carico per la nuova esperienza, mi incammino verso casa, ormai l’autobus non lo considero più; alle 6.20 con le gambe un po’ doloranti varco la soglia; senza nemmeno togliermi la giacca, abbandono lo zaino e prendo il computer, riesco e vado al ristorante con la connessione wi-fi, come ormai troppo spesso accade ho giorni di blog da recuperare, e so che a casa una volta arrivata Gillian non riesco a fare più nulla. Scrivo sereno fino alle 7.30 quando Annie mi chiama per scoprire che fine avessi fatto e per dirmi che Gillian, incredibilmente, sta cucinando la cena… pubblico il tutto e mi avvio verso casa.
Il concetto di cucinare di Gillian consiste nell’usare un curry indiano pronto e preparare (con l’aiuto di Annie) un po’ di riso da mangiare assieme, il risultato è buono ma mi dispiace che sia con il pollo quindi fuori discussione per Annie… Finita la cena, apprezzata più per il tentativo che per il risultato ci piazziamo al solito in divano e li muoriamo.
mercoledì 23 luglio 2008
tv e satellite, sospiro...
Oggi al lavoro Andrew, il mio collega di Manchester, non si presenta; chiama e avverte il capo alle 8 precise avvertendo che sta male, (sappiamo che in questi giorni la sua ragazza parte per tornare a casa quindi nessuno ha nulla da ridire…), cmq la cosa che mi ha fatto strano è che Glen, il mio capo, abbia chiamato immediatamente l’agenzia di reclutamento per avere un rimpiazzo per la giornata; come se non potessimo sopravvivere con una persona in meno per un giorno… la cosa mi ha fatto sorridere, ma il rimpiazzo è arrivato sul serio!
Annie mi avverte tramite mail (che leggo in maniera furtiva dato che non sono del tutto sicuro di poterlo fare) che questa sera fa da baby sitter a Liam, il figlio di una coppia di amici di Nivi e Steve; mi chiede se ho voglia di tenerle compagnia e si fa sfuggire, quasi involontariamente, che a casa hanno un 40 pollici e il satellite; sarei andato in ogni caso, ma dato l’incentivo la cosa è irrinunciabile…
Anche oggi decido per la camminata invece che l’autobus, quindi percorro Oxford street fino ad arrivare a Bondi Jct, dove alle 6.15 mi incontro con Annie, ancora incredulo del fatto di essere arrivato prima di lei!
Simone, la mamma di Liam ci aspetta a casa e dopo qualche consiglio su come farlo addormentare ce lo lascia, per la sua prima volta sveglio con altre persone. Non è la prima volta che Annie gli fa da Baby sitter, ma generalmente Simone usciva dopo averlo messo a letto; oggi no e le chiede un sms per tranquillizzarsi quando si sarebbe addormentato.
Liam è il bambino più semplice del mondo, ha compiuto un anno l’altro mese (eravamo al suo compleanno) e non protesta mai! Non ha nemmeno accennato all’idea di piangere, ci ha tenuto compagnia in cucina mentre cucinavamo fino a quando ha cominciato ad accasciarsi progressivamente al suolo per la stanchezza; a quel punto, con un lavoro di squadra, l’abbiamo intrappolato in una specie di sacco a pelo in cui dorme (qualcosa di fantastico) e Annie l’ha messo a letto. Questa è stata la parte probabilmente più impegnativa, in quanto ha richiesto 10 minuti, ma una volta rapito da Morfeo non ha più emesso nessun rumore… solo un tranquillissimo respiro attraverso la radiolina di controllo.
Per cena abbiamo approfittato della cucina di Simone, io mi sono scaldato la fine di un tortino trovato in frigo e poi abbiamo preparato una frittata alle zucchine sfruttando le padelle marchiate Jamie Oliver… che stile, le voglio! Spaparanzati in divano siamo ipnotizzati dallo schermo, la tv è un Bravia 40” quindi nulla più della mia, ma dopo 100 giorni senza non si può capire che cosa significhi averne una davanti; mi sembrava la cosa più bella della mondo, centinaia di canali a mia disposizione, senza pubblicità, immagini nitide su uno schermo grande, sospiro malinconico…
Per le 10.30, Joe e Simone tornano accompagnati da Nivi e Steve, dalle facce sembra che lo spettacolo non sia stato chissà che emozionante, loro cmq dicono che era carino. Approfittiamo del passaggio in macchina per il ritorno, provvidenziale visto che ha iniziato a piovere, e così siamo a casa in men che non si dica. Non sono più abituato a metterci poco tempo per gli spostamenti; sono al punto che muovermi a piedi mi sembra un opzione accettabile anche come tempo… è evidente che qualcosa è cambiato.
Annie mi avverte tramite mail (che leggo in maniera furtiva dato che non sono del tutto sicuro di poterlo fare) che questa sera fa da baby sitter a Liam, il figlio di una coppia di amici di Nivi e Steve; mi chiede se ho voglia di tenerle compagnia e si fa sfuggire, quasi involontariamente, che a casa hanno un 40 pollici e il satellite; sarei andato in ogni caso, ma dato l’incentivo la cosa è irrinunciabile…
Anche oggi decido per la camminata invece che l’autobus, quindi percorro Oxford street fino ad arrivare a Bondi Jct, dove alle 6.15 mi incontro con Annie, ancora incredulo del fatto di essere arrivato prima di lei!
Simone, la mamma di Liam ci aspetta a casa e dopo qualche consiglio su come farlo addormentare ce lo lascia, per la sua prima volta sveglio con altre persone. Non è la prima volta che Annie gli fa da Baby sitter, ma generalmente Simone usciva dopo averlo messo a letto; oggi no e le chiede un sms per tranquillizzarsi quando si sarebbe addormentato.
Liam è il bambino più semplice del mondo, ha compiuto un anno l’altro mese (eravamo al suo compleanno) e non protesta mai! Non ha nemmeno accennato all’idea di piangere, ci ha tenuto compagnia in cucina mentre cucinavamo fino a quando ha cominciato ad accasciarsi progressivamente al suolo per la stanchezza; a quel punto, con un lavoro di squadra, l’abbiamo intrappolato in una specie di sacco a pelo in cui dorme (qualcosa di fantastico) e Annie l’ha messo a letto. Questa è stata la parte probabilmente più impegnativa, in quanto ha richiesto 10 minuti, ma una volta rapito da Morfeo non ha più emesso nessun rumore… solo un tranquillissimo respiro attraverso la radiolina di controllo.
Per cena abbiamo approfittato della cucina di Simone, io mi sono scaldato la fine di un tortino trovato in frigo e poi abbiamo preparato una frittata alle zucchine sfruttando le padelle marchiate Jamie Oliver… che stile, le voglio! Spaparanzati in divano siamo ipnotizzati dallo schermo, la tv è un Bravia 40” quindi nulla più della mia, ma dopo 100 giorni senza non si può capire che cosa significhi averne una davanti; mi sembrava la cosa più bella della mondo, centinaia di canali a mia disposizione, senza pubblicità, immagini nitide su uno schermo grande, sospiro malinconico…
Per le 10.30, Joe e Simone tornano accompagnati da Nivi e Steve, dalle facce sembra che lo spettacolo non sia stato chissà che emozionante, loro cmq dicono che era carino. Approfittiamo del passaggio in macchina per il ritorno, provvidenziale visto che ha iniziato a piovere, e così siamo a casa in men che non si dica. Non sono più abituato a metterci poco tempo per gli spostamenti; sono al punto che muovermi a piedi mi sembra un opzione accettabile anche come tempo… è evidente che qualcosa è cambiato.
martedì 22 luglio 2008
camminando camminando
L’appuntamento di oggi è alle 18.30 a randwick fuori dalla palestra di Annie per andare al cinema; oggi è martedi e come in Italia il prezzo è agevolato, quindi perché non approfittarne per vedere Hancock???
Dato che la camminata di ieri mi è piaciuta, decido che invece di andare a casa in autobus e poi andare a correre, potrei tornare a casa a piedi; non sono sicuro di farcela, ma ci provo lo stesso. Rimango piacevolmente sorpreso che il mio passo sostenuto rimane invariato fino alla meta, e il tempo che impiego è di poco superiore a quello dell’autobus: un’ora e 10 per arrivare a Randwick. In condizioni normali per arrivare a casa ci metto 50/55 minuti, con il papa c’ho messo un’ora e mezza, e da dove mi sono fermato a casa sono meno di 10 minuti… (non saprei dire se fumando sarebbe cambiato qualcosa sul passo, sarei molto curioso di saperlo…).
Cmq, stanco ma contento, incontro Annie; compriamo un po’ di mele e un sacco di pop corn, che in supermercato pago 1 soldo e 80 mentre al cinema li pagherei 7, follia!
Finito il film (ovviamente da comprare: un supereroe sbronzo non lo si era mai visto!) ci incamminiamo verso casa discutendo su come far proseguire la nostra permanenza in Australia, so che è ancora presto, ma dobbiamo avere un minimo le idee chiare su come muoverci prima che sia tardi, per adesso abbiamo ancora qualche mese di tranquillità, poi vedremo. Io intanto cerco e scopro…
Dato che la camminata di ieri mi è piaciuta, decido che invece di andare a casa in autobus e poi andare a correre, potrei tornare a casa a piedi; non sono sicuro di farcela, ma ci provo lo stesso. Rimango piacevolmente sorpreso che il mio passo sostenuto rimane invariato fino alla meta, e il tempo che impiego è di poco superiore a quello dell’autobus: un’ora e 10 per arrivare a Randwick. In condizioni normali per arrivare a casa ci metto 50/55 minuti, con il papa c’ho messo un’ora e mezza, e da dove mi sono fermato a casa sono meno di 10 minuti… (non saprei dire se fumando sarebbe cambiato qualcosa sul passo, sarei molto curioso di saperlo…).
Cmq, stanco ma contento, incontro Annie; compriamo un po’ di mele e un sacco di pop corn, che in supermercato pago 1 soldo e 80 mentre al cinema li pagherei 7, follia!
Finito il film (ovviamente da comprare: un supereroe sbronzo non lo si era mai visto!) ci incamminiamo verso casa discutendo su come far proseguire la nostra permanenza in Australia, so che è ancora presto, ma dobbiamo avere un minimo le idee chiare su come muoverci prima che sia tardi, per adesso abbiamo ancora qualche mese di tranquillità, poi vedremo. Io intanto cerco e scopro…
lunedì 21 luglio 2008
5 giorni di lavoro o 5 giorni al w/e?
La settimana ricomincia, il week end è stato molto rilassante ma è durato troppo poco; ricomincia la settimana e ricomincia la routine, sveglia presto, autobus affollato, camminata nel freddo della mattina sydneyense, imprecazioni contro i pellegrini, che sono ancora qui a cantare sciambalero trallallà (nonostante perfino il papa, stufo di loro, se ne sia andato) e le mie 9 ore al lavoro occupano la maggior parte della mia giornata. Alle 5, sulla via del ritorno, decido per un giro senza meta in città; cammino tra le vie affollate ascoltando un signore inglese, che con un accento impeccabile mi legge il mio quarto volume di Harry Potter attraverso le cuffie del mio fido iphone. Cammino così a lungo che quando prendo l’autobus sono le 6 e senza volerlo ho già fatto un bel pezzo di strada verso casa; a parte un po’ di ginnastica nulla di particolare una volta arrivato a destinazione, ho una marea di ricerche lasciate indietro, quindi mi perdo nei meandri della rete, alla ricerca di risposte che quasi sempre sono troppo superficiali per soddisfarmi. Quello che mi piacerebbe molto trovare è qualcuno che mi insegni seriamente a usare un motore di ricerca; sapendo quali sono i parametri per cui da preferenze ad una pagina piuttosto che ad un’altra potrei risparmiare parecchio tempo, che sarebbe veramente un’ottima cosa, specialmente in questo periodo….
domenica 20 luglio 2008
domenica a casa
Giornata piuttosto facile da scrivere, non siamo usciti di casa!!!!
La sveglia, o per meglio dire le sveglie giacchè sono cominciate alle 5.40 e sono proseguite fino a circa le 11, cmq sia il risveglio è stata di quelli pesanti, l’indiano di sabato notte proprio non voleva saperne di farsi digerire, la sua intenzione era quella di dichiarare guerra al mio intestino e di vincere pure.
Un’aspirina verso le 11 da man forte al mio organismo che comincia a riprendersi ma la battaglia andrà avanti per ancora qualche ora… maledetto indiano, (o maledetto me che da sbronzo ne ordino, e mangio una tonnellata).
La sensazione di schifo interiore viene sconfitta verso le 3, quando comincio a sentire qualche richiamino da parte dello stomaco che si lamenta sostenendo che lui il suo lavoro l’ha fatto e gli piacerebbe essere riempito di nuovo, quindi pranzo con calma in divano aspettando un motomondiale che non sarebbe cominciato fino a domani mattina… (ho sbagliato un momento i conti).
Gillian esce cadaverica dalla sua stanza, non ho il coraggio di chiederle che ora abbia fatto, ma lei, molto più sportiva di noi, tempo un’ora dalla sveglia si veste e va al pub! bisogna solo che imparare dagli irlandesi…
Annie in questo pomeriggio casalingo si diletta a preparare una cheesecake, mentre io mi scarico l’audio libro del quarto Harry Potter (non mi farò mica fermare dal fatto che non lo hanno in biblioteca no?) e cerco dove dormire a Melbourne.
La sera la mia cuoca preferita (mi sta sfornando piatti che mettono in difficoltà perfino la pasta in crosta della nonna) mi propone trota oceanica marinata alle erbe e insalata di finocchio e arance, la fine del mondo! Facciamo I bravi e oggi non beviamo nulla, nemmeno una birra per sbaglio; d’altra parte abbiamo dato ieri a sufficienza. Tra 2 settimane arriva Alice e prevedo casin, David del meet on Friday mi ha detto che con la prossima settimana riprendono le uscite e la cosa spaventa un po’ il mio fegato ma faremo tutto, bisogna tenere il ritmo di sti irlandesi altrimenti si montano la testa….
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