diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
domenica 20 aprile 2008
la mia peggior giornata
La notte è un inferno, tra le piante mosse dal vento che toccano il mio trailer, rumori di animali che corrono e versi di bestie che non saprei identificare alle 3.30 sono sveglio, buio pesto; mi giro e mi rigiro nel letto fino alle 7, ora in cui decido che ci si può alzare. L’umidità è tanta, i vestiti sono umidi e io avverto una certa rigidità muscolare, mi vesto con calma, pipì in bosco, di lavarsi il viso non se ne parla e mi dirigo al punto di ritrovo; qui mi incontro con il solo Axel e la figlia nano a cui sta dando da mangiare, lui mi prepara un cappuccino e chiaccheriamo un po’ sul come mai sono qui, cosa penso, cosa voglio… domande alle quali non so dare una risposta convincente neanche a me stesso; alle 8 di mattina a un crucco parlando in inglese dev’essere emersa la mia massima intelligenza… finita la colazione si parte, sono le 8.30, prendiamo il furgone e andiamo in un piazzale sottostante, carichiamo il furgone con un centinaio di sacchi di terra e poi lui mi spiega il mio lavoro: io devo preparare i sacchi, penso ottimo, poi mi accorgo delle varie montagne di terriccio qua e là, mi rendo conto che non ci sono macchinari sofisticatissimi da utilizzare, tutta la tecnologia disponibile è racchiusa in una pala e in una struttura in ferro per appendere i sacchi.
Mi spiega ancora un momento come pressare la terra nei sacchi e come impilarli una volta pieni, poi se ne va. Sono le 9, comincio di buona lena, in fondo ho deciso io di venire nelle farm a provare la vita vera, alle 13, ho fatto una buona quantità di sacchi, ma comincio ad essere stanco e affamato, decido quindi per una pausa e torno al mio super trailer, nessuno! Cerco su, giu, guardo dentro le case, non c’è nessuno e io non so dove possa essere il cibo, so solo che i miei vicini hanno da mangiare, ma è roba loro e mi secca un po’ prendere iniziative ambigue il primo giorno, torno quindi ai miei sacchi. Arrivano le 2, poi le 3 e poi le 3.30, sono esausto, la schiena fa male e le braccia non hanno più molta forza, vado alla ricerca disperata d’acqua, la trovo e poi torno ai sacchi. Ho due pensieri fissi in testa: per quale cazzo di motivo sto morendo di fatica gratis? Il mio bel libro delle farms parlava di un’equo scambio di lavoro per vitto e alloggio, considerando che il vitto non l’ho visto e l’alloggio non arriva allo standard di una camerata in ostello dal costo di 23$, mi sto spaccando la schiena per cosa? Per 2 notti li? Devo riconsiderare il valore del mio tempo. Il secondo pensiero che mi assilla è: quanto durerà una giornata lavorativa australiana? Sono ormai le 4 e io sto lavorando senza sosta dalle 8.30, decido di finire il pallet per essere certo di non deludere nessuno e arrivano così le 4.30.
Decido di chiamare Axel per chiedere se può bastare e lui mi dice che potrei finire ancora un pallet che era a metà da un’altra parte, barcollo. I miei pensieri che fin’ora erano solamente rivolti a dubbi miei, si spostano sulla reale buona fede di questa gente, sono io che non sono abituato a questa mole di lavoro o questi si approfittano brutalmente e mi sfruttano per quanto possibile? Non trovo una risposta, decreto che l’essere a digiuno pregiudichi la mia capacità di essere obbiettivo, alle 6 è buio ma io ho finito l’ultimo pallet.
L’unica cosa che ho in mente adesso è una doccia, quindi mi armo delle mie belle cosine e mi dirigo al bagno comune, una doccia e per qualche minuto mi sento rinato, vado dai miei vicini e mi informo sulla situazione cibo, loro sono sconvolti del fatto che io non abbia mangiato e mi spiegano qual’è la ns credenza (quella dei wwoofers, quindi mia e della svedese), la mia giornata migliora! Ho a disposizione pasta orrenda e salsa di pomodoro che non ho quasi il coraggio di guardare, ottimo! La buona fede di prima riguardo Axel perde sempre più punti, se non fosse che mi aveva avvertito al telefono di tutto me ne andrei adesso. La svedese mi guarda e mi spiega che per lei la pasta al pomodoro va bene e che a cena lei mangia un panino di burro d’arachidi, improvvisamente capisco perché mi sembrava addormentata… chiedo informazioni per arrivare al market: arriva sulla strada, gira a sx vai fino in fondo poi a dx 500 mt. e sei arrivato, va ben vado, non considero che la fine della strada in Australia potrebbe essere molto lontana, mi aspettavo 5 minuti a piedi, me ne servono 20 per arrivare; una volta la market però grandi soddisfazioni: ho la scelta tra 1000 piatti precotti da scaldare in microonde, dagli spaghetti alle lasagne, dalle zuppe alle polpette, terrificante! giro 2 volte l’intero market e le due cose che decido di comprare sono patatine e cioccolata, giuro di aver fatto la scelta più salutare possibile! Mi avventuro fino al bottle shop adiacente e mi compro una birra, 3.50$ la più economica che sommati ai 6$ di pringles e kit kat riducono ulteriormente il mio budget. Come riparto verso casa, comincia a piovere, ormai non mi importa più di niente, tutto quello che poteva andare male oggi lo ha fatto, un po’ di pioggia torrenziale in testa non ha mai fatto male a nessuno no? A metà strada finite le patatine mi apro la birra ma scopro di aver comprato l’unica birra di tutta l’australia con il tappo come il nostro invece che a vite, io non fumo più e quindi non ho l’accendino e non trovo un solo angolo per stapparla, voglio morire! Arrivato a casa sono completamente fradicio, vado nella casa dei vicini dove trovo loro più un amico in cucina e la svedese che guarda indipendence day su vhs, scrivo un po’ sul computer poi decido di socializzare con loro. I miei vicini hanno 24 anni e vivono li da un po’, sono neo zelandesi amanti del surf, il loro lavoro consiste nell’andare in giro casa per casa a proporre il terriccio che Axel produce, in cambio non ho capito quanto prendano ma possono stare li, in qualunque momento libero salgono in macchina e vanno a fare surf, sembra gente più che a posto e tra una birra e un’altra la serata passa piacevolmente. Il terzo personaggio è un wwoofer come me, però lui sta in una farm qui vicino, parte domani per byron bay dove ha trovato una farm enorme che coltiva alberi di nocciole e che richiede 2/3 ore di lavoro al giorno, mi sembra un sogno, vorrei andare con lui.
Alle 11 vado a letto, sto male dalla fatica, spero solo di riuscire a dormire, domani è il mio giorno libero e non vorrei essere un cadavere.
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3 commenti:
Keep on, someone is watching you
O santa polpetta!!! O____O
Dai... ad essere sincero dubitavo saresti mai arrivato in qualche farm... ed invece eccoti qui...
Max rispetto per te e due frustate per me! ^__^
cmq ecco qui il tuo piccolo amico fallico ;-)
verrò ogni giorno a leggere le tue (dis)avventure! ma se la tua vita non miglio col cazzo che scendo! >___<
Adriano
Ps: miriad2007@libero.it e mettimi in allegato un iPhone, che in america erano esauriti ovunque... màh! -__-
Subjectively, I am feeling better at the end of the third day than at the end of the second. The second day of anything is hard.
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