diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

domenica 20 aprile 2008

Rocky


Sveglia all’alba come sempre ormai, credo sia colpa delle sigarette ma non dormo 6 ore di continuo da un pezzo, cazzeggio un po’ qua in giro, sembra una bella giornata, forse la prima; decido su consiglio di Catherine, la mia vicina, di andare a Palm Beach a fare un giro in spiaggia; mi organizzo per gli autobus ma poi incontro Richard, il vero padrone del posto che è arrivato oggi insieme a moglie e un paio di figlie, mi dice di aspettarlo che mi accompagna lui e visti i prezzi degli autobus accetto felicemente l’offerta. Richard è il tipico australiano da film, alto, possente, un’accento marcato e il cappello! Non avevo ancora parlato con qualcuno con il cappello! Durante il viaggio in macchina mi diverto un sacco con lui, mi racconta un po’ della sua vita e sembra interessato alla mia, faccio un po’ di fatica a seguirlo ma ne vale la pena. Arrivati a destinazione mi spiega cosa fare e dove mangiare, decisamente un posto da vedere, una penisola strettissima, praticamente 2 spiagge parallele con una collina erbosa in mezzo che separano l’oceano da una baia interna, quindi camminando si ha la potenza delle onde da una parte e la calma di una riserva marina dall’altra, notevole… mi faccio una camminata fino alla cima della montagna dove c’è il faro che sembra essere importante ma… un faro. Nel ritorno mi faccio un hamburger e patatine fritte ad un kiosk sulla spiaggia, molto fico! Passo un’oretta a guardare i 1000 surfisti impegnati a divertirsi il più possibile e, invidiandoli da morire, decido di incamminarmi verso casa. Prendo l’autobus giusto ma un’ora in anticipo sul programma, questo mi porta a dover aspettare un’ora alla stazione di cambio, che è semplicemente una baracca in mezzo ad una strada immensa, nonostante ciò rischio di perdere la coincidenza.
La sera c’è una cena con tutti, quindi, sempre su suggerimento dei miei vicini, compro una bottiglia che mi costa 17 soldi, un po’ di pioggia torrenziale in testa, che mi mancava per oggi, ma finalmente sono a casa. La cena comincia alle 6.30, mi presento non troppo fiducioso vista la giornata, siamo in tanti quindi all’inizio c’è parecchio movimento, dopo una 20na di minuti siamo tutti seduti e si comincia a mangiare e bere, si chiacchera si ride e si scherza come se si fosse in una grande famiglia; realizzo dopo un po’ che in effetti sono una famiglia, Richard è con la moglie, lui ha 2 figlie da un altro matrimonio, China e Femily, la prima è sposata con Axel, il ragazzo tedesco con cui sono entrato in contatto, la moglie ha una figlia della mia età circa con un nome strano, dopo che me l’ha ripetuto 3 volte ho deciso per Mischa ma potrebbe avere un’altra s da qualche parte; i due assieme hanno una figlia piccola che si chiama Annie. Poi c’erano i miei vicini Josh e Cat, io e la svedese, e dopo una mezz’ora sono arrivati 2 personaggi tedeschi che avevano fatto i wwoofer qui 6 mesi fa. Vedendomi un po’ in difficoltà ad inserirmi hanno cominciato a farmi domande, a farmi parlare e a fare battute, nel giro di mezz’ora non avevo più freni, la serata è proseguita tra birre, risate e una chitarra che a turno veniva passata con l’obbligo di cantare qualcosa. Una serata fantastica, sono stato benissimo, questa gente, tutta, è stata squisita, mi vergogno di aver pensato male di loro ma forse la mia mente è ancora troppo legata all’Italia, cmq mi sono divertito molto e credo di aver fatto del mio per rendermi piacevole, sono diventato ufficialmente Rocky, perché da bravo vero australiano Richard deve cambiarti il nome e australianizzarlo, la cosa non mi dispiace affatto, visto che tratta tutti, me incluso come fossimo suoi figli. A mezzanotte siamo tutti sbronzi e decidiamo che è ora, in effetti abbiamo cominciato alle 6.30 e domani si lavora… primo vero bbq, fantastic Rocky!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Keep the rhythm going, this report is precious, keep the rhythm, it all seem similar to a life.