diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
venerdì 2 maggio 2008
Il primo giorno di lavoro
Sveglia all’alba, anzi prima, quando mi alzo è ancora buio e la gente in camera mia è ancora coscente, non ho idea di cosa facciano svegli ma non me ne preoccupo più di tanto, credo siano appena tornati.
Alle 5.45 faccio colazione con le mie cose al primo piano, poi treno delle 6.06 e alle 6.20 sono al punto di ritrovo; il mio capo è puntuale, sorride sempre e mentre siamo in macchina mi chiede di raccontare la storia della mia città, sembra molto interessato e conosce la zona, si giustifica dicendo che conosce diversi sloveni e molti italiani… i giuliani nel mondo!!! Bon alle 7 siamo sul posto, quartiere ricco a nord del porto, la quantità di piscine e di suv lascia intuire che qui sono tutti ricchi, tutti. La ditta si occupa di landscape quindi di realizzare giardini, mi presento al resto del team: Dave, australiano sui 45 e Rob, irlandese sui 35, mi mostrano i progetti di come verrà il giardino e si comincia, mi chiedono di spostare detriti da un posto all’altro con pala e carriola, niente di grave, sono ben addestrato all’uso della pala e a carichi decisamente più pesanti. Finito questa mansione li raggiungo sopra la casa, è appena arrivato un camion con la gru per muovere una montagna di blocchi di pietra che sono arrivati in quest’ora. Resto molto colpito del fatto che ci sia stato un lavoro pesante e che non mi abbiano chiamato: sono l’ultimo arrivato, in genere gli si da’ da fare le peggio cose, e invece… vabbè mi spiegano che adesso con la gru muoveremo i pallets di pietre nel giardino sottostante e che io e Dave staremo giù, prima di cominciare però facciamo tutti una tea-breack, sono le 9, via mezz’ora. Scaricati tutti i pallets è mezzogiorno, pausa pranzo, via un’ora. Divoro i miei panini al sole leggendo in santa pace il giornale, poi per l’una facciamo qualche tiro a canestro e ricominciamo a lavorare, il mio compito adesso è scaricare le pietre dai pallets e portarle una decina di metri più in la dove andranno poi posizionate, i miei colleghi mi sottolineano di prendere solo quelle più maneggevoli, che non serve rompersi la schiena con quelle troppo pesanti, ottima idea! Tra qualche presa in giro sul mio abbigliamento (pantaloni lungi e maglietta nera sotto un sole cocente) e qualche tiro a canestro arrivano le 2.45, sparecchiamo tutto e ci si rivede lunedì, speriamo che sia ancora così…
Dave mi accompagna fino alla stazione dei treni, sono le 3.10, mi perdo un po’ e alle 3.40 sono a Kings cross, rifletto sulla mia giornata, roteo un po’ su me stesso e saltellando contento arrivo in ostello. Medito riguardo il fatto che ogni cosa ha un suo perché: i miei muscoli sono allenati da Terrey Hills, ho le mie energie positive dalla gita a Byron Bay e sono contento di avere un lavoro, adesso devo solo trovare in che direzione incanalare tutta questa energia, non vorrei traumatizzare nessuno…
Bon adesso doccia e poi per le 7 vedo Annie, andiamo al pub con Pritika e poi non ho capito dove in città da un certo Jeremy che non ho ancora incontrato, oggi ho meno preoccupazioni, anche se ancora non li ho ricevuti ho guadagnato i miei primi soldi. Good job Rocky! P.S. della mattina dopo, serata impegnativa cominciata a birre in pub da dove siamo fuggiti per le 10 perché è apparsa una cacca maleodorante sul tappeto, giuro che non so chi possa averla fatta, nessuno ha visto cani ed era proprio in mezzo al passaggio della gente, forse uno scherzone, ma una puzza… poi casa di un certo Alex dove c’erano un paio di soggetti interessanti tra cui un artista croato sui 30 fuori di testa, un tot di vodka e via in un posto chiamato Abercrombie, 10 soldi l’ingresso, e poi 7 per ogni tequila, ne sono andate giù parecchie (bisognva festeggiare, non so esattamente cosa ma bisognava…), per qualche strano motivo per le 2 io e Annie siamo andati verso casa, le solite manovre tipiche sue, ad un certo punto senza dire niente a nessuno bon bon bon casa, solo che questa volta sono sparito anch’io, non so perché siamo andati via, forse eravamo solo troppo sbronzi. Molto intelligente la mia decisione da sbronzo di tornare a casa a piedi, credo di averci messo 40 minuti, le distanze qui non sono da sottovalutare!
Ieri sera ho fumato una mezza sigaretta ma non mi è piaciuta un granchè, l’atto in se è stato cmq molto soddisfacente, sono sempre più convinto che non sia propriamente la nicotina che mi manca quanto il gesto della sigaretta.
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2 commenti:
Non avrei mai detto di poter essere invidioso di uno che spala terra per vivere... mmmh...
;-)
appena ho un attimo di tempo di rispondo alla mail!
scopro or'ora che hai messo su un blog...molto entertaining tra l'altro...avrò così modo di seguirti passo passo...
Ah...bruto mona mi lasso l'australia el 25/6, te vien in WA?
Saluti e baci
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