diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
lunedì 12 maggio 2008
un mese...
E così sono qui da un mese, questo è il mio pensiero una volta che le palpitazioni dovute alla corsa per prendere l’autobus sono finite e il mio cuore è tornato a pulsare ad un ritmo umano… un mese e qualche giorno fa mi svegliavo con tutta calma, andavo a bere caffè in piazza fumando una marlboro, cazzeggiavo con Mat come sempre per un’oretta comoda, poi pranzo, alcune mansioni nel pomeriggio e sbronzo spesso alla sera, il ritratto della felicità… o forse no? No, definitivamente no, non che la mia vita non mi piacesse ma era un tantino piatta, un pelo ripetitiva, cosa che ho sempre cercato, io sono un amante delle cose pianificate, devo pensare ad ogni possibile cosa negativa prima di fare qualcosa, a tutto quello che potrebbe non funzionare e a cosa potrebbe portare delusioni, e a questo e a quello, e che palle!
Qui le cose sono decisamente diverse, mi ritrovo a 20.000km da casa a vivere con Annie e con un’irlandese che ho visto per la prima volta l’altra settimana, a svegliarmi alle 5.30 la mattina per andare a costruire giardini armato di pala e piccone, a non bere nulla per tutta la settimana lavorativa e a NON FUMARE, a mangiare frutta e a bramare un riso con le verdure bollite, a viaggiare in autobus leggendo un libro; si, le cose sono decisamente diverse, e la cosa mi piace. Sto cercando di cambiare non la mia vita, ma il modo di vederla; credo seriamente che quello che mi ci vorrebbe sia il surf, non inteso come attività (anche se i surfisti hanno un fisico più che invidiabile) ma come stile di vita, il problema è che non credo di essere sufficientemente preparato, non ancora almeno, i surfisti non hanno bisogno di nulla se non di una muta, una tavola e le onde. Io sono ben lontano da questa condizione, io sono ancora legato a cose futili come la macchina o il computer, devo imparare come distinguere gli interessi dalle cose superficiali, non che il computer o la macchina lo siano per forza ma bisogna guardare meglio, riconoscere i veri piaceri dagli abbagli e credo che il surf insegni questo, almeno credo.
Cmq oggi prima volta al lavoro da Cogee, il bus diretto, che sarebbe una manna dal cielo, non parte prima delle 7.30 quindi nulla, devo prendere quello che fa il giro lungo delle 6.02, sveglia 5.30, assonnato mi vesto facendo meno casino possibile, colazione con caffèlatte e cereali nel latte; ho deciso che non voglio più latte di mucca quindi ho comprato il latte di riso, ma nel dubbio, non sapendo se mi piace o no ho preso anche quello di soia, decreto che va benissimo per i cereali ma fa schifo nel caffè… Preparo tutto per il pranzo nella mia super borsa spesa di coles e vado, non so come ma lascio casa che mancano 5 alle 6, e per paura di perdere il bus corro fino alla fermata, poi aspetto 5 minuti che arrivi… nessuno può pretendere che il mio cervello si metta in moto alle 5 di mattina, nessuno!
Arrivo in perfetto orario in ufficio e partiamo verso la nostra meta lavorativa, anche oggi la giornata è tranquilla, sempre considerando tranquilla in funzione di pala e piccone, pranzo con il mio riso scaldato in microonde e mi appisolo nella pausa pranzo, alle 3.30 finita la giornata Dave riaccompagna me e Luke al treno e mi avvio verso casa, arrivo e guardo l’ora: 4.45, realizzo che sono uscito di casa, quasi 11 ore fa, devo migliorare la cosa, non posso perdere 11 ore per lavorarne 8, o almeno per essere pagato per 8… necessito un miglior time management.
Doccia al volo e vado alla ricerca di un posto che mi lasci usare il computer, trovo un bel ristorante che fa anche a caffetteria e entro al volo, ora sono le 7 e adesso arriverà Annie, poi non so.
Oggi ho provato di nuovo a interagire un po’ con Luke fuori dall’ambito lavorativo, a chiedergli come passa i suoi pomeriggi e la vita in genere: finito il lavoro gli piace andare a correre e la sera sta con la sua ragazza, provo a essere più diretto e gliela butto per una birra, mi guarda strano e mi chiede: durante la settimana? Capisco che non è il caso di provare oltre e liscio sulla cosa, però mi dispiace perché al momento è il mio unico contatto con il mondo della mia età, non posso uscire con Rob o Dave, a parte il fatto che capisco metà di quello che dicono se parlano tra loro, ma hanno famiglia e non sembrano molto interessati a socializzare con me; per il momento non conosco altre persone. Devo trovare una soluzione, non posso essere sempre solo, almeno non se non voglio. Domani ho la giornata libera, loro devono finire un lavoro in un altro posto e io non servo quindi mi danno appuntamento a mercoledì, domani troverò qualche idea per conoscere qualcuno senza l’aiuto degli ostelli, devo trovare residenti non backpackers…
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3 commenti:
come ti capisco...bello questo resoconto su vita passata e presente..son contenta per te rocco, davvero...un bacio grande e..continua così...
la tua meditazione implica una qualità che potrebbe essere inaspettata per qualcuno che non sono io. sono fiero di te.
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