diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

venerdì 16 maggio 2008

il venerdi e' il venerdi!


La mattina sento il vino di ieri che mi insulta ricordandomi che non sono a casa, dove posso serenamente dormire fino a sentirmi meglio; alle 6 di mattina tutto è più difficile, soprattutto il venerdi.
Giusto per gradire cominciamo da subito con il muovere 3 pallets di pietre da una parte all’altra del giardino, sai comodo… alle 9 abbiamo quasi finito, solita pausa di una quarantina di minuti e poi si riprende, per le 10.30 finiti tutti i pietroni sono stanchetto, ma ancora ignoro ciò che mi aspetta: i ragazzi avevano fatto male le misure e hanno dovuto richiedere ancora 4 metri quadrati di pietra che sono stati scaricati in cima alle scale e che adesso vanno portati giù… ecchicchiamerai? Ghostbusters? No, Luke e Rocco! Il nostro compito consiste nel tagliare le pietre a metà, al momento sono quadrati di 120cm di lato, portarle per tutto il vialetto d’ingresso, giù per 18 lunghissimi gradini, passando un cancelletto ovviamente troppo stretto, fino alla zona dove Dave e Rob le metteranno in sede. Non realizzo da subito il peso della cosa, comincio a preoccuparmi quando Luke mi dice che sarà molto dura, non l’ho mai sentito dire nulla neanche quando abbiamo portato i tronchi di legno (che erano pesanti, molto pesanti…), ciò nonostante siamo giovani e forti quindi si comincia. Tagliare le pietre non è un problema, Luke mi suggerisce dall’alto della sua esperienza che il miglior metodo per portarle è tenerle in diagonale con una mano sotto e con l’altra bilanciarle e sostenerle a metà, non mi sembra un idea geniale ma mi fido, il piano è affrontare il vialetto con 2 soste, poi la rampa di scale, per il giardino penseremo dopo a qualcosa. Già durante il vialetto capisco che non è fattibile ma non voglio essere sempre il solito italiano che si lamenta, lui ha solo un po’ più spalle di me e non sembra soffrire molto, decido quindi di stringere i denti e andare avanti. Al quarto gradino avviene il fattaccio: il mio braccio sinistro, su cui c’era tutto il peso della pietra, cede, i miei tentativi di impartire un qualunque ordine ai muscoli sono vani, le dita si aprono e la pietra scivola direttamente sul mio piede; le timberland sono di nuovo la mia salvezza, nonostante la punta non sia di ferro attutiscono l’impatto che altrimenti sarebbe stato decisamente più doloroso, si rovinano un po’ ma resistono ancora. Il piede è salvo e la pietra anche, risollevarla è impensabile quindi la facciamo ruotare 3 gradini alla volta, arrivata in giardino il resto è facile, basta caricarla sulla carretta e tirarla nella sabbia, un gioco da ragazzi… a questo punto una è andato, adesso ne mancano solo 5.
Prendo una posizione e spiego a Luke che forse sarebbe meglio usare un’altra tecnica di trasporto: le altre le portiamo di piatto, distribuendo il peso su entrambe le braccia e mettendole in diagonale solo per passare il cancello, usando la testa le cose funzionano meglio! Queste pietre sono decisamente la cosa più pesante che io abbia mai sollevato, per rendere l’idea dello sforzo alla terza tornata ho dovuto togliere l’orologio perché il mio avambraccio era talmente gonfio che perfino il polso ha cambiato misura, per non parlare di quanto mi tremassero tutti i muscoli. Finiamo il lavoro dopo pranzato, muoviamo ancora un po’ di pietre che adesso mi sembrano sassolini e pulendo gli attrezzi facciamo in modo che arrivino le 3.
Vado a ritirare la mia paga in ufficio, dato che ho lavorato 4 giorni invece che 5 questa settimana ho guadagnato 516 soldi, abbastanza bene direi, o forse è solo che i soldi in mano hanno la capacità di farti dimenticare all’istante tutta la fatica fatta per guadagnarli.
Lunedì non lavoro, ma il capo mi dice che mi chiama per dirmi quando riprendo, questo vuol dire che per il momento ho ancora un impiego, cmq è giunto il momento di cominciare a cercare un lavoro sul serio, non credo che qui durerò ancora a lungo…
Torno a casa esausto, doccia, mi cambio e raggiungo Annie che ha appena finito, facciamo un po’ di spesa, mangiamo qualcosa a casa e poi dopo aver acquistato due bottiglie di frizzante andiamo da Pritika dove ceniamo con lei e Alex, uno dei 3 abitanti della casa. La serata di oggi è decisamente una novità: il piano è raggiungere un certo David che nessuno di noi conosce, Annie lo ha trovato su gumtree e ci siamo iscritti nel suo gruppo di facebook, questo è arrivato a Sydney da qualche mese, e per conoscere persone nuove ha deciso di organizzare un gruppo chiamato meet on friday dove gente che non si conosce si ritrova ogni venerdi in un pub diverso, si beve insieme e si socializza… una figata! Mi diverto e parlo con una marea di gente mai vista prima, decisamente non da me, ma in un periodo di cambiamenti come questo la cosa era assolutamente da fare, ed ha funzionato! Purtroppo la stanchezza si fa sentire presto e la ns serata finisce poco dopo la mezzanotte, cmq venerdi prossimo sappiamo cosa fare…

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