Ieri mattina sveglia nell’ostello birreria con tutta calma, troppa calma; lasciamo il posto alle 11 e tra una gita turistica del paese, che non prende piu’ di 5 minuti, e la sistemazione della macchina, ci mettiamo in viaggio tardissimo. Ci fermiamo praticamente subito nella metropoli di Ulladulla, citta’ talmente importante che non rientra nelle cartine, qui abusiamo dell’ufficio postale per spedire le 28 cose che ci eravamo dimenticati da Sydney e depositare finalmente i risparmi della musina; faccio aspettare tutti e mi controllo la posta nel visitor centre, nulla di interessante, soprattutto sul fronte iphone.
E’ l’una quando finalmente si parte sul serio, viaggiamo per un’ora in tutta tranquillita’, la giornata e’ bellissima e viaggiare nel NSW e’ estremamente rilassante; non c’e’ assolutamente nulla per km e km se non distese infinite di alberi su entrambi i lati della strada, ogni tanto c’e’ una radura, qualche fiumiciattolo ed ecco che subito spunta una fattoria; sembra veramente un telefilm.
Ci fermiamo a pranzo a Batesman Bay, per un fish and chips sul mare, pranziamo con un delfino che si fa vedere a 20 metri e le mante che ci nuotano vicinissime; saranno poi mante? Quei pesci piatti, larghissimi che hanno una sorta di uncino come coda. Non sono sicuro del nome italiano qui li chiamano Stingray.
Dopo una passeggiata per il paese, decisamente troppo turistico, ci rimettiamo in viaggio e appena fuori dal centro siamo di nuovo circondati da foreste infinite; mi piace proprio guidare per queste strade anche se non posso fare a meno di pensare a cosa farei in caso di un qualunque guasto della macchina…
Raggiungiamo la nostra meta verso le 4, troviamo l’ostello e per 26 soldoni a testa ci affittiamo una stanza; la macchina si scarica in un lampo e in men che non si dica siamo in spiaggia. Una distesa di sabbia infinita disegnata dalle onde; appena arrivati un cartello ci avverte delle forti correnti verso sud, scopriamo cosa significhi appena entrati in acqua. Efrem e Annie non passano l’altezza ginocchia, fare il bagno qui e’ un’impresa che richiede una certa abilita’ in quanto ci sono onde in frontale a sollevarci e corrente dal lato a spostarci; se non si sta attenti si rischi di finire in un turbine combinato dalle due ed essere capovolti a testa in giu’… Io ovviamente mi diverto e gioco con le onde per mezz’ora, la mia missione e’ arrivare fino a dove il tunnel vero e proprio si forma, missione che purtroppo non riesco a portare a termine, le correnti sono troppo forti da combattere anche per chi come me si sente quasi un supereroe…
Una bella passeggiata sulla spiaggia e poi verso le 6.30 torniamo a casa, un cambio veloce e andiamo ad esplorare la citta’, 5 minuti a piedi e facciamo il giro di tutto quello che c’e’ da vedere, e tutto e’ ovviamente chiuso; quindi spesa, doccia e BBQ. Serata in ostello a giocare a carte, molto backpackers… Io e Annie andiamo a dormire per le 11.30 mentre gli altri rimangono fuori per una sigaretta, tornano due ore dopo con Sean devastato. E’ evidente che il ragazzo ha dei problemi con l’alcool, e’ di nuovo totalmente ubriaco da non riuscire a stare in piedi, sembrerebbe abbiano incontrato due svizzeri e della vodka. Mentre Efrem (che e’ perfettamente a posto) si occupa di fargli da babysitter e lo sorregge, Sean si lamenta imprecando frasi senza senso ovviamente a squarciagola, si rialza dal letto in cui Efrem lo aveva fatto distendere per andare a dormire nel parcheggio sui sassi. Alle 4 di mattina ci sveglia con le sue lamentele e vado a recuperarlo, stava sognando decisamente ad alta voce, talmente alta da svegliare tutto l’ostello, lo trascino fino al letto e li lo abbandono. Non ho mai sentito dei versi del genere nemmeno da un animale… come si possa ridursi cosi’ per me rimane un mistero. Oggi sveglia presto, colazione blog e adesso si riparte, destinazione Eden.
diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
mercoledì 14 gennaio 2009
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3 commenti:
mi raccomando c(rocco)dile
non farti la bartba con la lama del coltello.
verso sud è un modo di dire fondamentale, peccato che da laggiù significhi l'inverso. buon viaggio, fenomeni.
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