Questo viaggio e’ pazzesco, viaggiare in macchina e’ l’unico modo per capire come sia distribuita geograficamente l’Australia; per sapere che ci sono solo 4 grandi citta’ e forse altre 5 degne di tale nome basta una cartina; quello che non si puo’ capire se non vedendola e’ la grandezza demografica di quei puntini sulla mappa con a fianco un nome. Viaggiando una media di 150 km al giorno ne attraversiamo 2 o 3 (non c’e null’altro per km e km), e quei puntini che aspettiamo di incontrare sono riempiti da una pompa di benzina, un mercato/drogheria, (spesso uniti cosi’ da formare il businness della citta’) una sorta di tavola calda e, a scelta, un numero limitato di servizi da scegliere tra posta, banca o un ambulatorio di base; se un paese dovesse riuscire ad averli tutti e 3 ecco che subito di distinguere dagli altri e viene promosso a citta’. I negozioni che incontriamo durante le nostre visite sono i piu’ vari e imperdibili, c’e’ generalmente il negozio dei vestiti usati e quello dei vestiti buoni, spesso e’ difficile dire la differenza tra i due; c’e’ poi quasi sempre un negozio di mobili, perche’ e’ risaputo che gli australiani cambino l’arredamento molto spesso, almeno quanto i turisti che vengono a scegliere i loro mobili nel nulla cosmico.
Il nostro viaggio procede fino a Eden, che gia’ dal nome si propone come paradiso in mezzo a un bellissimo nulla, il quale potrebbe serenamente essere inteso come un purgatorio dal quale non si puo’ uscire; durante la strada ci fermiamo qua e la, per un pranzo e un bagno; perche’ una cosa e’ certa: di spiagge non ne mancano. Eden si sviluppa lungo la strada principale, che e’ quella che sulla cartina e’ segnata come autostrada, e’ una citta’ in quanto ha tutti e 3 i servizi di base, in piu’ ha un pub dove dormiamo, due tavole calde e due cafe’, un vero supermecato e addirittura un ristorante cinese, a chi sia venuto in mente di aprire un cinese li, per me, rimarra’ un mistero. I negozi a Eden sono i piu’ vari che incontriamo da giorni e presi dall’euforia ci compriamo un mazzo di carte da 2 soldoni.
Investiamo invece 33$ in gamberi e la sera verso le 7.30 guidiamo fino alla collina adiacente dove troviamo una piastra pubblica e una panca che ci mostra un bellissimo tramonto.
La mia, ormai quasi persa, abilita’ culinaria non ha modo di farsi vedere molto, in quanto le piastre hanno un'unica temperatura e tutto quello che il cuoco puo’ fare e’ stare attento che i cibi non si attacchino fin quando non li reputa pronti; cucino tutto con salsa di soia, che sembra inquietare molto Efrem, ma fino ad ora, non ho ancora sbagliato un colpo…
Stanchi morti andiamno a letto presto, la sequenza per la ritirata e’: Efrem, Annie, Rocco e Sean, che dopo l’avvertimento di Annie, ha deciso di fare il bravo e restare nel limite del decente, ma non essendo abituato a coricarsi alle 10, e non potendo andare a bere al bar, decide per un paio di partite a solitario con il nostro nuovo mazzo di carte.
Mi sveglio alle 6.30 e vedo Efrem in piedi che si sta preparando, oggi siamo in modalita’ sportiva, mi metto anch’io in costume da bagno e ciabatte, e usciamo alla volta della spiaggia. Siamo di ritorno verso le 8.15 dopo una corsa sul bagnasciuga di 3/4 km un po’ di flessioni e una nuotata; facciamo colazione assieme ad Annie e poi raccattiamo Sean per ritornare tutti assieme alla spiaggia. Lasciamo Eden verso le 11.30 ma poco dopo il tempo cambia e le nuvole ci costringono a rimontare il tetto; abbandoniamo il luogo di sosta che avevo deciso per via del brutto tempo e decidiamo di viaggiare fino alla sosta successiva. 230 km e siamo a Lakes Entrance, un altra citta’ a pieno merito (questa ha addirittura un McDonalds…) dove piantiamo le tende in un campeggio tranquillo ai bordi della citta’.
La sera io e Annie ci facciamo un trancio di salmone, un paio di polipi e un assaggio di cozze sulla piastra, saremo anche in campeggio, ma mangiamo meglio che a Sydney… La sera Efrem va a dormire alle nove cotto, sono giorni che gli fa male un dente, e tra un lamento e un antidolorifico e’ stanchissimo. Noi tre andiamo in spiaggia a vedere le stelle (migliaia e migliaia, uno spettacolo bellissimo), provo a fotografarle, ma con una manovra errata rompo la vite che attacca la macchina al cavalletto e a mano libera le stelle non vengono una meraviglia. Andiamo a letto verso le 11 e qui comincia l’incubo: non ho considerato che non siamo in Croazia e che qui le temperature di notte scendono parecchio, tutti gli asciugamani che usiamo per coprirci non sono sufficienti e passiamo una notte insonne a battere i denti dal freddo. Decido di abbandonare la tenda verso le 7 e adesso sono a scrivere il mio post da insonne, il tempo non e’ granche’ e io sono stanchissimo, vedremo come continuera’ questa giornata…
2 commenti:
Ma è una vacanza oppure un tour de force? Comunque buon proseguimento: siamo sicuri che farete delle esperienze memorabili.
poveri fioi mii, sempre impreparadi
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