diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

martedì 17 febbraio 2009

Una citta' confusa

Bangkok. Siamo qui da 3 giorni e devo dire che non sono esattamente soddisfatto; uno dei vantaggi del viaggiare impreprati (e disorganizzati) e' che non si ha la benche' minima idea di cosa aspettarsi, a volte va bene altre meno, in ogni caso sono esperienze.
Da dove cominciare? L'ultimo post pubblicato era a Prachuap Khirikan, paesetto di pescatori che, a parte la prima sera in cui ci hanno mezzo rapinato coi taxi e con l'albergo, si e' rivelato piacevole e rilassante. La mattina dopo ci siamo spostati verso il centro grazie al passaggio offertoci per 100 bath da una vecchietta con il suo motorino, poi abbiamo preso una stanza per meno della meta' della precedente e noleggiato un motorino nostro; da li in poi vita nuova, via noi a scorazzare in lungo e in largo tra mercati, templi e porticcioli; finiamo a pranzare con una signora che stava cucinando dei pesci non per venderli ma per i suoi (credo) colleghi, o cmq per qualcun altro, in ogni caso non ha voluto soldi e anche se non c'era nessuna comprensione tra le nostre lingue tutti sembravano contenti di averci lì.

Serata tranquilla tra altri mercati e a nanna verso le 11.

Il giorno dopo treno alle 10 verso Bangkok, spaventati dall'arrivare con il buio prendiamo l'unico treno dela mattina che pero' e' solo 3a classe e con i ventilatori rotanti gli odori a ora di pranzo erano uno spettacolo; il viaggio e' stato abbastanza insopportabile e soprattutto lunghissimo, arriviamo infatti alle 16.30 solo per trovare una ressa di tassisti urlanti per offrirci un passaggio; armato di stanchezza e insofferenza, chiedendomi come mai dopo che ho rifiutato i 50 davanti a lui un tassista continui ad offrirmi la stessa cosa, riesco a liberarmi degli abusivi e trovare un taxi vero. Saliamo a bordo e un tedesco ci chiede se si puo' unire alla corsa, andiamo nello stesso posto, perfetto!

Arriviamo a Kao San Rd verso le 5, questa e' la zona dei backpackers, e' pieno zeppo di guest house e non ci mettiamo molto a trovare una sistemazione, aria condizionata e tv per 400 bath non c'e' il bagno ne acqua calda ma per quei soldi...
dopo una doccia il mondo torna ad essere a colori e ci buttiamo in mezzo al caos della zona; tra magliette colorate e elefanti a fare lo show in mezzo alla strada le ore passano in fretta, alle 10 esausti siamo a letto.

Una cosa che non abbiamo provato e' il letto, durissimo da non riuscire a dormire oltre le 6.30, quindi la giornata di sabato comincia presto. Tutto il giorno, e dico tutto a camminare, la voglia di vedere la capitale e' tanta e la stanchezza praticamente non si sente, ci facciamo la ns zona (un nome impronunciabile) e chinatown, e in tutto il giorno non vediamo che mercati, negozi di base e templi, dopo un po' la cosa diventa ripetitiva e i tassisti ad ogni angolo non aiutano. Non che mi aspettassi (o volessi) una citta' europea ma qualche stimolo in piu' non guasterebbe, e' come se i thailandesi fossero divisi in due gruppi: quelli che cucinano e vendono cibo (la maggior parte in strada) e quelli che lo mangiano. ogni tanto c'e' qualcuno che lavora ma l'attivita' principale ruota sicuramente intorno al cibo. La lonely planet conferera' questa mia idea...

I templi sono molto strani, costruzioni relativamente semplici, se paragonate ad una ns chiesa, e non particolarmente attraenti per via dell'attivita' frenetica dei monaci: un rito molto importante e' prendersi cura del tempio quindi li riverniciano di continuo e i colori sono talmente sgargianti che stonano nel grigiore del resto della citta', sembra assurdo ma questa e' la mia impressione.

La sera una corsa in albergo per una doccia e poi taxi dall'altra parte della citta' per incontrare Nivi e Steve che sono appena arrivati. Cena e un giro a piedi nel quartiere a luci rosse, un casino allucinante al punto da dover scappare. Poi sul tetto di un albergo ultra lusso per un drink; non abbiamo considerato che il dress code non e' esattamente pantaloncini e maglietta e quindi ci danno dei vestiti piu' "adeguati" peccato che ne abbiamo pochi dele ns taglie e quindi mi danno dei pantaloni taglia 48, ci sto dentro 2 volte. Ottimo mojito al 60 piano e ottima serata come sempre in loro compagnia.

Tornando a casa il tassista ci frega e ci porta in giro per mezza citta' facendoci pagare ben piu' del doppio dell'andata.
Altra notte poco dormita e domenica si riparte, oggi andiamo ad un mercato a nord della citta', uno dei piu' grandi del sud est asiatico, qualcosa di inimmaginabile, vendono di tutto da mobili ad armature e animali, un cucciolo di golden ha rischiato di tornare a casa con me ma un bagliore di lucidita' mi ha fermato, ho avuto la possibilita' ma ho evitato di provare grilli, scarafaggi e vermi fritti, nonostante una signora me li offrisse serena; pomeriggio al fresco nella zona nuova della citta' tra i mille, immensi, centri commerciali.

Oggi giornata dedicata ai templi seri, visitiamo il palazzo reale e i suoi giardini, il Buddha di smeraldo, e il gigantesco Buddha disteso, 46 metri di statua, poi il caldo umido e la stanchezza arretrata ci spaccano le gambe e raggiungiamo Nivi e Steve per un po' di fresco. Alle 5 andiamo all'Oriental hotel per un hight tea, non avevo mai provato nulla del genere, mi sentivo come in un libro di Wilde, con i sandwich e i dolcetti, gli scones con cotted cream e marmellatine raffinate, accompagnate da un the' di selezione, il tutto in un ambiente da film... pazzesco. E' pazzesco anche il conto ma per fortuna siamo ospiti, i posti che stiamo vedendo con Nivi e Steve sono decisamente fuori dal percorso dei backpackers, ma il bello del non programmare nulla e' anche questo...

Strana questa citta', molto sporca e inquinata, con un traffico allucinante e un caldo insopportabile, direi quasi che non mi piaccia se non fosse per i suoi abitanti, i thai sono buonissimi, tassisti a parte (che cmq la peggio cosa che facciano e allungare il tragitto o farti fare una sosta una sosta nel negozio del cugino), sono persone squisite; pur non capendo nulla di quello che diciamo hanno sempre il sorriso, ridono delle facce che facciamo al primo assaggio dei loro piccantissimi piatti ma poi ci regalano le verdure e l'acqua per salvarci il palato; sono contenti di farsi fotografare e si stringono per farti sedere al loro tavolo; insomma gente deliziosa. Mi sfugge esattamente di cosa vivano, sono sul serio tutto il giorno in strada a mangiare, e milioni di loro cucinano le stesse cose a 10 metri l'uno dall'altro ma evidentemente funziona... abbiamo cambiato albergo e oggi dormiremo domani altro giro, altra corsa e speremo ben ah!

Mercoledi gita giornaliera alla citta' di Ayuttaya e poi treno notturno fino a Chang Mai, 40 euro di treno, spero almeno che si dorma molto bene, per 90 potevo avere l'aereo...

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