diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
mercoledì 21 gennaio 2009
se sei stanco i post vengono noiosi...
Secondo giorno nella capitale di Victoria, secondo giorno di questa citta’ cosi’ lontana da Sydney. Questa Melbourne mi appare leggermente diversa da quella vista in settembre, potra’ sembrare strano ma l’esserci gia’ stati rende le cose un pelo meno emozionanti… Il punto e’ che, come a Sydney, ci sono zone in cui tutta la vita e’ concentrata circondate poi da km di case e negozi di base; probabilmente e’ cosi’ in tutto il mondo, ma la cosa sminuisce lo spirito con cui vedo questa bellissima citta’…
Ieri siamo arrivati verso l’ora di pranzo, con Sean che teneva un po’ il muso perche’ il giorno prima non lo abbiamo fatto sbronzare (nulla di eccessivo cmq, fa il bambino ma non si lamenta), scarichiamo i nostri bagagli in uno degli ostelli piu’ brutti del mondo, ma in estate con due giorni d’anticipo e pochi soldi a disposizione non si puo’ sperare molto di meglio; siamo in 3 in una stanza da 6 e uno in un’altra stanza simile, questa e’ la disposizione migliore che riusciamo a d ottenere, la terza notte avremo 3 posti e basta… trovato un parcheggio ragionevole ci avventuriamo in missione pranzo e poi via verso il centro; alla prima sosta birra, Annie si rende conto di aver lasciato il telefono in ostello, meglio quindi tornare indietro in fretta. Recuperiamo il telefono dimenticato sul letto ma perdiamo Efrem (fa troppo caldo per lui), ripartiamo quindi in tre in giro per il CBD, dove tra un gelato e una birra ci perdiamo per un certo numero di ore. Oggi, finalmente stufo di non avere notizie, mi metto in contatto con la posta per sapere dove nel mondo sono andati persi i miei computer, mi viene detto che non ne hanno la minima idea e che la miglior cosa da fare e compilare un modulo con la richiesta di rimborso; sbianco ma faccio quello che mi viene detto e la risposta della signorina in posta e’: “qualcuno la contattera’ in un paio di settimane” il che tradotto in lingua significa: non ho la minima idea di cosa dirti e non credo rivedrai mai il tuo pacco ma sorrido e faccio finta, cosi’ non vai in panico…
Per aiutarmi a superare lo shock della notizia Annie mi compra un sigaro cubano che mi fumo sul lungofiume sorseggiando una pinta da 10$.
La sera recuperiamo Efrem, che ha speso il suo pomeriggio facendo una doccia, e andiamo a nord del centro nella zona italiana dove portiamo Sean a mangiare il suo piatto preferito: le lasagne; gli paghiamo vino e cena e del nervo del giorno prima non resta che il ricordo. Siamo a casa verso mezzanotte, mamma e papa’ vanno a letto con le pance piene e stanchi della giornata mentre Efrem e Sean si fermano per qualche drink nel bar sotto l’ostello; Sean tornera’ in stanza verso le 4, il pazzo non so…
Questa mattina sveglia verso le 9 dopo una nottata da incubo, il troppo caldo sotto il piumotto mi faceva sudare ma appena lo spostavo mi congelavo con la ventola che qualcuno mi aveva puntato addosso; so che il piumotto in estate sembra strano ma qui c’e’ uno sbalzo termico di almeno 20 gradi tra giorno e notte… cmq, nottata semi insonne e colazione nella bolgia dell’ostello, poi un po’ di internet (nessun iPhone all’orizzonte soprattutto dopo la notizia dei computer) e poi con calma verso le 11 ci mettiamo tutti in moto. Usciamo per una passeggiata sui docklands, perdiamo i dementi dopo 5 minuti perche’ loro non ci aspettano, quindi prendiamo un’altra strada (quella giusta) e ci facciamo un giro per conto nostro. Ritorniamo verso l’origine ad ora di pranzo, incontriamo Efrem che deve registrarsi sul sito dei fruit pickers, e quindi non esce, e recuperiamo Sean che invece ci aveva dato per dispersi…
Super giro a piedi giu per st Kild rd, dove paghiamo il risarcimento all’assicurazione per 700$ (meno della meta’ di quanto mi avevano chiesto la prima volta ma cmq un po’ di piu’ di quello che avevo offerto), poi andiamo in esplorazione alla ricerca di un calzolaio le cui creazioni su misura meritano la strada, neanche a dirlo arriviamo 10 minuti tardi e non possiamo che guardare scosolati la vetrina; ci rifacciamo con un altro giro a piedi. Verso le 6.30 saltiamo su un tram e raggiungiamo Fitzroy, il quartiere dei pub e ristoranti piu’ strani della citta’, ci facciamo una cenetta squisita in un bel localino che e’ un po’ troppo costoso per le nostre finanze, ma bevendo l’acqua del sindaco e mangiando solo il primo sopravviviamo anche al conto.
Sean e’ cotto del giorno prima quindi optiamo per una serata tranquilla, ci facciamo una bella passeggiata digestiva verso casa dove arriviamo per le 10.30, adesso stanchi stiamo in divano a leggere e scrivere e tra poco ci spegneremo in direzione letto…
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1 commento:
all well that which is getting well, niente paura per il pacco, arriverà.
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