diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
lunedì 26 gennaio 2009
L'inizio del ritorno
Australian day, giorno della festa di non si sa cosa, non c’e’ un solo australiano che sia in grado di dire cosa esattamente si festeggi oggi…
Il sabato ripartiamo da una Apollo Bay nuvolosa, dove abbandono la mia ora di noleggio tavola pagata, ma nemmeno l’istinto del surf riesce a calmare i miei crampi, cosi’ mentre io vado a fare benzina, Annie mi compra delle pastiglie per calmare almeno quelli, poi si riparte.
Siamo di nuovo sulla great ocean road, e attraversiamo subito il parco naturale che ne disegna il punto piu’ basso, quindi da quando torniamo sul mare comincia la risalita verso nord. Oggi la giornata e’ diversa, non siamo fortunati come il giorno prima, il cielo e’ mezzo nuvoloso e c’e’ vento forte, la cosa e’ anche bella a livello paesaggististico, crea delle onde incredibili, ma e’ una tortura per la mia pancia e ci obbliga a tenere il tetto montato, togliendo parte della bellezza del viaggio in maggiolino. Ci facciamo i 12 apostoli, a Loch and Gorge, the Arch e il London bridge, piu’ altre 527 spiagge che meriterebbero altrettanta considerazione, poi pranzo a Port Campbell e una volta finita la strada sulla costa, decidiamo di non continuare fino a Warrnambool come da progetto, ma di girare nell’entroterra e cercando zone meno ventose cominciare il ritorno. Tra pannocchie e mucche risaliamo fino a Colac dove avevamo deciso di fermarci, ma la citta’ e’ talmente deprimente che scappiamo; prima di ripartire cerchiamo un po’ di refrigerio sulle rive del lago ma quando ci arriviamo lo troviamo completamente prosciugato e il livello della vegetazione lascia intuire che non e’ successo di recente… la societa’ di canottieri senza l’acqua meriterebbe una foto, ma c’e’ gia’ della gente che ci sta guardando male e non mi sembra il caso di andarsele a cercare.
La citta’ dopo non migliora di molto e quindi tiriamo fino a Geelong, dove arriviamo verso le 7; cominciamo a chiamare ostelli e motel per continuare a sentirci dire che e’ tutto prenotato (l’Australian Day rappresenta l’ultima vacanza prima di pasqua quindi tutti gli australiani sono in giro), quando al telefono un pub ci dice che ha posto in dormitorio per 20 a testa, o una doppia per 50, la accettiamo all’istante; ovviamente e’ il il posto piu’ brutto del mondo. La stanza di 2 metri per 3, ha un letto a castello e uno sgabello, i letti sono ancora con le lenzuola degli ultimi che ci hanno dormito (o che sono morti li a scelta), e la donna che ci mostra la stanza comincia a toglierle mentre ci blatera qualcosa di incomprensibile, poi ci da’ delle lenzuola pulite (molto alla buona) e siccome ci mancava un cuscino entra nella stanza di qualcun altro e lo ruba da un letto… bellissimo!
La notte in realta’ la dormiamo anche bene e il giorno dopo freschi e riposati siamo pronti alla ripartenza, una colazione in centro in uno dei pochi posti aperti e una mezz’ora a scrocco in libreria a consultare mappe e decidere iteninerari, decidiamo di tirare dritti fino a Shepparton, circa 2 ore a nord di Melbourne, questo e’ il posto dove qualche giorno fa Annie ha spedito Efrem, per poi riscendere seguendo i vini e i cibi.
Arriviamo il pomeriggio di domenica con un caldo incredibile, durante il tragitto in autostrada buchiamo una gomma, viene cambiata in meno di 5 minuti, ma in quel breve lasso di tempo ci suonano il clacson in 170, il perche’? mistero…
A Shepparton ci troviamo una stanza in un hotel per 90 soldi, i posti piu’ economici sono tutti presi dai backpackers in cerca di lavoro, ma cmq di dormire in un dormitorio proprio non c’e’ voglia. Il nostro albergo ha la piscina e una volta contattato Efrem ne apprafittiamo all’istante; lui, neanche farlo apposta, sta a due numeri di distanza sulla stessa strada, arriva quindi in 30 secondi.
La sera andiamo fuori in cerca della vera vita del paese, che pero’ si spegne con la chiusura del supermercato, di gran lunga il posto con piu’ gente. Ci rifugiamo a casa davanti al nostro super televisore, che senza le valvole mi sembra un concentrato di tecnologia avanzatissimo, verso le 11 ci spegnamo, Efrem promette di tornare alle 8 di mattina per i saluti ufficiali e cosi’ le luci si spengono.
Come da promessa lunedi mattina Efrem bussa alla ns porta per l’ora di colazione, passiamo ancora un paio d’ore assieme e poi verso le 10 baci e abbracci, non ci dovremmo piu’ vedere per un bel pezzo.
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1 commento:
Ci vuole molta fortuna per attraversare il deserto, oppure una preparazione qualunque.
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