diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco

martedì 24 giugno 2008

altra routine, ma sempre routine...


Sveglia con calma e doccia di ripiglio, mi faccio la barba e mi vesto di fresco, bevendo un caffè rovente controllo la posta e mi perdo un po’ online, ovviamente mi perdo troppo e quando mancano 10 alle 9 decido di impostare la modalità “in ritardo”. In fretta e furia finisco di prepararmi, salto la cravatta dato che vado in un’agenzia e mi perdo alla ricerca del passaporto; niente da fare, il mio unico documento legittimo non si trova, sono le 9, continuo a lanciare tutto per aria, perdo il mio autobus, tra controllo tasche e spostamento libri trascorrono ancora 10 minuti, quando stanco e demoralizzato decido di abbandonare la ricerca e andare senza. Il mio bus ormai è andato e devo spendere 10 soldi di taxi per non arrivare tardi. 9.30 puntualissimo sono all’ingresso dell’agenzia, compilo le solite scartoffie e rifaccio i test per word e typing dato che nell’altra agenzia non mi hanno mai dato i risultati; ottengo un 84% su word 2000 (il mio è decisamente diverso) e 31 parole al minuto con un’accuratezza del 93%, non eccellente ma non è la mia lingua…
Sostengo il colloquio con una signora sui 40 che mi propone questo contratto di 6 mesi per un call centre di un ufficio contravvenzioni, questo era il motivo per cui mi aveva detto un lavoro duro: la gente che chiama non deve essere molto contenta… Ovviamente accetto e altrettanto ovviamente lei mi dice che mi ricontatterà; uscendo dall’agenzia comincio a non crederci più tanto e le mie spalle non sono più larghe come l’altra settimana. Nel tragitto verso casa noto sulla porta dell’apple store un cartello che cercano un addetto alle vendite ed un tecnico, la mia solita speranza (che non morirà mai) si rifà viva a tutta forza e mi fa correre a casa a scrivere una nuova lettera. Il pomeriggio decido di trascorrerlo in spiaggia, mi compro quindi una pizza e mi trovo una bella panchina, poi tra l’invio di cv, scritture struggenti ed Harry Potter arrivano le 4.30 il sole cala dietro Sydney e comincio a sentire qualche brivido di freddo. La spiaggia era piena di gente, tra gruppi di ragazzi che giocano a pallavolo, surfisti alle prime armi (la mia è l’unica spiaggia della città con onde piccole) e coppiette che leggono libri e si sbaciucchiano c’è anche chi si avventura in acqua e considerando il quanti sono non deve essere neanche così fredda; io me ne sto bello bello che fuori.
Cena con una super insalatona e Skins in tv (stiamo cadendo nel demenziale seguendo i programmi tv di Gillian; promemoria: mai ascoltare un’irlandese!!!), birra e a nanna.

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