diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
sabato 13 dicembre 2008
Yawwnnn
Sto cominciando a soffrire la mancanza di Trieste, quella piccola e noiosa citta’ che dai miei documenti risulta essere casa; di quelle 4 mura tra le quali posso decidere cosa per me e’ lecito e cosa non lo e’, dove posso decidere chi ci puo’ stare e chi no, e dove soprattutto stanno le persone che amo.
Sono stanco di stare qui a non far nulla, sono stanco di essere l’unico a cui fa schifo vivere in un porcile, sono stanco di gente che torna sbronza alle 11 di mattina e comincia a tirare nutella in giro per la cucina; sono stanco.
Mi e’ stato chiesto se voglio allungare il mio contratto di qualche giorno in modo da finire la settimana e ho accettato, cosi’ adesso finisco il 9 di gennaio, ancora 4 settimane di lavoro esatte. 4 settimane e me ne vado da questa casa, che sta diventando un vero incubo.
Ieri sera finito di lavorare sono tornato a casa, credo per il primo venerdi da quando sono a Sydney, ero triste e stanco, senza soldi in tasca e senza nessuna voglia di chiamare qualcuno; l’unica cosa che voglio adesso e’ che questi 10 giorni prima che torni Annie passino il piu’ in fretta possibile, sono sicuro che con lei qui le cose saranno diverse, o almeno scappotteremo in 2…
Sarah ci ha comprato 2 biglietti per il cinema per ringraziarci dell’aiuto per il trasloco, mi ha colpito parecchio e mi ha fatto notare come ancora salto alle conclusioni troppo in fretta. Ieri sera i 2 dvd a noleggio saltavano entrambi quindi dopo aver visto per l’ennesima volta Shaun of the dead, sono andato a dormire alle 11; questa mattina sveglia presto, nessuna voglia di alzarmi (per non ritrovarmi senza nulla da fare), riesco a rigirarmi nel letto per un’oretta poi verso le 9 mi alzo. Nessuna forma di latte per la colazione, d’altra parte e’ come la carta igienica e le spugne per i piatti, se non li compro io non torneranno mai piu’…
Con scazzo, mi avvio verso la spiaggia, Efrem si alza dal divano e mi segue, al supermercato compriamo latte, uova, cereali e nutella perche’ Efrem mi propone facciamo le crepes, io che ho la voglia di vivere di un paguro declino con un “se le vuoi falle tu”; questo suo pluralizzare sempre tutto (che poi spesso diventa fai) dopo un po’ diventa pesante.
Probabilmente le cose non sono mai state diverse, sono solo io che che ho decisamente finito le energie, non so piu’ dove andare a ricaricarmi e certo che non facendo nulla le cose non migliorano… Nei giorni passati ho deciso che al mio rientro in Italia voglio darmi da fare per mettere insieme qualche soldo e fare un corso di fotografia vero, stavo pensando al giornalismo visivo ma devo ancora capire dove, quando e per quanto. In questo inizio di ricerche ho due indirizzi, entrambi in italia, entrambi con buoni feedback ma muovermi in giro per l’Europa forse mi piacerebbe di piu’; prima di imbarcarmi in qualunque nuova missione devo finire il mio corso Apple che non si sa mai che in un paese dove posso lavorare liberamente non mi possa tornare utile…
Bon ho gia’ pulito per terra, ho messo piu’ o meno in ordine la stanza, non posso far lavatrici perche’ sta idiota e’ appena andata a dormire, adesso ho anche finito il post, praticamente e’ mezzogiorno e devo trovare qualcosa da fare… sara’ casin!
Meno di 4 mesi e sono a casa; poi gia’ so che non saro’ contento e mi manchera’ il quando ero a Sydney ma adesso ho proprio bisogno di una pausa.
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5 commenti:
vivere vuol dire inseguire traguardi che, quando li hai raggiinti ti accorgi che non erano quelli o che per lo meno non erano così importanti.
c'è sempre qualcosa più in là che non si riesce a raggiungere,quello che hai è niente in confronto a quello che pensi dovresti avere per essere appagato,però tutto il niente che la vita ti ha dato è una montagna di esperienze ,tutte valide per poter dire:vivo,cresco,amo
ciao gio
Carissimo nipote io non dirti frasi ricercate per consolarti e farti sentire l'aria di casa, ma posso ripeterti ancora che ti vogliamo bene e siamo sempre e comunque vicino a te e ti aspettiamo con trepidazione per farti sentire tangibilmente tutto il nostro affetto.
Ciao uomo dell'Australia! spesso ho pensato di scrivere qualcosa, leggo delle tue avventure e penso che tu sia fortunato, forse perchè hai fatto una cosa che avrei voluto avere l'opportunità di fare, ma non ho fatto.
Spesso non riusciamo a vedere o vediamo troppo lontano per apprezzare cio' che abbiamo.
Fare tesoro di quello che ci succede ogni giorno è difficile, l'Australia è anche questo, come lo sarà in Italia.
Probabilmente quando tornerai la tua città sarà diversa, perchè tu sarai diverso e magari avrai voglia di fare cose che non hai mai fatto.
A volte abbiamo bisogno di andare molto lontano per cercare qualcosa che già abbiamo, penso che il vero segreto sia accettare ciò che siamo e scoprire che possiamo cambiare la nostra vita se la sentiamo troppo stretta. ciao Enzo
Ecco, dette e ascoltate tutte le banalità possibili, il fondo del barile è raggiunto. Chi l'avrebbe detto che sarebbe stato all'inizio della tua estate?
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