diario del viaggio australe del roccolino più amato di tutta via san francesco
domenica 7 dicembre 2008
Maledetti irlandesi!
Week end doloroso, il risveglio di venerdì mattina e’ stato un incubo: il collo non voleva saperne di muoversi, in nessuna direzione; dopo un paio di tentativi di sbloccarlo rinuncio e mi chiamo malato. La cosa mi scoccia parecchio per due motivi: i soldi che non guadagno e il fatto che l’unico giorno che non vado al lavoro il tempo fa schifo.
Mi metto il cuore in pace ed esco per una passeggiata con la scusa di comprarmi un caffé; mi faccio chiamare sia dalla mamma che dal papà e, dopo un’oretta al telefono tra i due, il mio umore va molto meglio.
Il proseguimento di giornata e’ inutile, mi barcameno sul divano perdendo tempo sul computer, vado con molta calma a fare un po’ di spesa e mi compro un set di super cacciaviti con cui una volta a casa apro il mio macbook pro (ovviamente con nessun risultato, ma meritava provare).
Riesco a far passare la mattinata; mentre il pomeriggio con l’aiuto di un antidolorifico mi sposto al tropicana a studiare un po’. Alle 5 Gillian mi chiama chiedendo di andare a prenderla, ovviamente e’ in ritardo quindi non e’ che lasci molte possibilita’ di dirle di no, vado a recuperarla e torniamo a casa; oggi c’e’ la sua festa di compleanno (ieri ha compiuto 30 anni), che in teoria comincia alle 6, questo vorrebbe dire prepararsi e uscire in un tempo ragionevolmente breve, Efrem si siede sul divano e accende il computer, io mi cambio e poi mi metto ad aiutare Gillian ad indossare il corsetto che ha appena comprato, l’operazione e’ una cosa seria, in quanto il corsetto e’ una fatto bene e non una replica “comoda” da grande magazzino; passo 20 minuti buoni a stringerle i lacci e quando abbiamo finito tutti e due abbiamo bisogno di un’altra doccia. Far combaciare in corpetto con i jeans e’ un’altra operazione che richiede un po’ d’equilibrismo e non poca forza ma il risultato c’e’ e la missione nel complesso e’ stata parecchio divertente…
Io e Efrem usciamo di casa che sono le 8 e incontriamo Sean in citta’, che ci aspettando da solo da un paio d’ore, per le 8.30 siamo alla festa, dove ci sono una mandria di irlandesi ad aspettarci; bevo un milione di drinks, non saprei se per non sentire il collo o per gli irlandesi. Per fortuna arriva Alice a salvare la mia serata, lei pero’ lascia dopo un paio d’ore, io resisto fino all’1.35 quando saluto e levo le tende.
Arrivo alla fermata dell’autobus con un minuto di ritardo; aspetto 30 minuti per quello successivo ma solo per vederlo passare senza fermarsi; atri 30 minuti (tutto questo ad una fermata dell’autobus circondato da sbronzi con il collo che mi fa male) e finalmente alle 2.40 riesco a prendere il bus verso casa; sono le 3.10 quando finalmente collasso a letto e pongo la parola fine a questa giornata.
Mi sveglio il sabato alle 8 con il collo che mi fa male come il giorno prima, rimanere a letto e’ impensabile quindi mi alzo mi cospargo di crema solare e passando attraverso il campo profughi (Efrem e Sean in divano) esco alla volta della spiaggia; trovo un albero che mi dia un po’ d’ombra e ascoltando le avventure di Sherlock Holmes mi riposo qualche ora.
Torno a casa per mezzogiorno, dopo una lunga telefonata con Annie, solamente perche’ spinto dalla fame e trovo i due cadaveri esattamente dove li avevo lasciati 4 ore prima.
Comincio a cucinare e si svegliano, mi raccontano di essere tornati a casa verso le 8 (capisco perche’ mi sono svegliato a quell’ora) dopo una notte d’inferno a fare da balie a Gillian e ai suoi amici irlandesi sbronzi che o non potevano entrare nei locali o quando riuscivano ad entrare si dimenticavano di loro 2…
Altro antidolorifico e la giornata puo’ cominciare verso le 2; ricevo una telefonata di Gillian che con una voce allucinante mi chiede se posso aspettare la sua amica Sarah che dovrebbe arrivare in 10 minuti (si trasferisce oggi da noi che e’ rimasta senza casa, per adesso dorme con lei e poi prendera’ la nostra stanza), cmoe sempre le richieste di Gillian sono piu’ ordini che altro, quali opzioni potrei avere? Dirle: “no siccome tu sei una deficiente o non ti sai organizzare non saro’io ad aspettarla”?
Pochi minuti dopo la telefonata di Gillian la mia scheda del telefono si disattiva (sto cambiando operatore) la cambio con quella nuova ma non succede nulla, devo chiamare il centro assistenza per sentirmi dire che hanno bisogno di ancora un po’ di tempo e che entro lunedì sera la nuova scheda sara’ attiva, a quel punto perdo ufficialmente la pazienza e comincio ad imprecare contro il peggior addetto al cutomer service con cui abbia mai parlato…
Verso le 6 Gillian chiama di nuovo, per chiederci di andare a prendere Sarah a casa sua e guidare la macchina che hanno caricato; ho i fumi e mi sento seriamente preso per il culo ma vado; neanche da dire che quando arriviamo di caricato non c’e’ nulla, Sarah ha portato fuori giusto 2 borse aspettando me e Efrem per il letto e i mobili e Gillian direttamente non c’e’. Senza dire una sola parola carichiamo tutto su un furgoncino (con un’altra irlandese che ci chiede se possiamo fare in fretta che deve lo rendere presto) e le borse nella mia macchina, poi con Sarah a bordo guido verso casa e scarichiamo. Quasi non mi aspettavo che ringraziasse ma almeno quello arriva, ovviamente niente piu’ di grazie.
La sera preparo una zuppa al pomodoro e guardiamo il signore degli anelli e cosi’ anche sabato e’ passato.
Che bel week end… maledetti irlandesi!
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2 commenti:
eh lo so, belle le vacanze con i veri amici...
e dir che volevo farme una setimana de vacanza in quell'isola lassu' dove i sforna i irlandinesiani.... optero' per bulgaria :P
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